G20 Interfaith: dichiarazione finale a Buenos Aires, “urgente preoccupazione per la nostra casa comune”. Impegno per sviluppo sostenibile, diritti umani e uguaglianza

“Urgente preoccupazione per la custodia del pianeta, nostra casa comune, che molti riconosciamo come dono della creazione di Dio”. E’quella che arriva dalla Dichiarazione finale del “G20 Interfaith”, il forum ecumenico e interreligioso su “Costruendo consenso per uno sviluppo equo e sostenibile”, che si è tenuto a Buenos Aires da mercoledì a ieri. “Ci angustiano – prosegue il documento – gli effetti del cambiamento climatico e del riscaldamento globale, che si traducono in disastri naturali che danneggiano l’economia e, soprattutto, colpiscono i più poveri e vulnerabili. A partire dalla fede e dall’insegnamento delle religioni, ci riconosciamo responsabili della cura della casa comune di fronte alle future generazioni”. “Una responsabilità, questa, di tutti noi, delle comunità religiose, chiamate a promuovere buone pratiche e stili di vita, dei governanti e di diversi attori sociali, economici e culturali”.

La Dichiarazione affronta, ancora, i temi dell’economia e della finanza, chiedendo che siano “sradicate voracità e avarizia”, per promuovere invece un’economia basata sull’etica e sui valori, in vista di uno “sviluppo sostenibile, giusto ed equo”. Nel ricordare il 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, vengono riconosciuti in essa “l’eco e l’ispirazione degli insegnamenti morali delle religioni”, e viene riaffermato “l’impegno comune delle nostre comunità nella difesa di questi diritti umani”, a volte messi a rischio da alcuni processi di globalizzazione, come le forme di tratta che sono “contrarie alla dignità umana”. La Dichiarazione si conclude con un appello ai governi del G20, che “hanno la possibilità di assumere un ruolo attivo attraverso azioni che riducano la molteplicità di diseguaglianze che mettono anche in pericolo il futuro dell’umanità. Come leader religiosi e persone credenti noi ci impegniamo a promuovere congiuntamente buone pratiche per ridurre le scandalose diseguaglianze e per collaborare nel la generazione di maggiori opportunità, affinché tutta l’umanità abbia l’accesso a una vita piena e abbondante”.

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