Laici: Francia, “molto lavoro da fare con neofiti e ricomincianti”. Formare “discepoli – missionari”. Importante ruolo vescovo

Sono numerose e molto variegate le iniziative e “buone pratiche” messe in campo dalla Chiesa in Francia per la formazione dei fedeli laici già impegnati, Non si può dire altrettanto per quelle riguardanti i neofiti o i “ricomincianti”: ancora “balbettanti” e in difficoltà “a raggiungere un pubblico più giovane, molto mobile e poco disponibile”. E’ quanto emerge dal report presentato oggi a Roma all’incontro internazionale “Promozione e formazione dei fedeli laici. Buone pratiche” dalla Delegazione della Conferenza episcopale di Francia formata dal vicepresidente e arcivescovo di Montpellier, mons. Pierre-Marie Carré, e da M. Régis Huguet, laico in missione ecclesiale e responsabile del servizio di formazione della stessa diocesi. Secondo i relatori “si pone certamente una questione pedagogica” e le “proposte che hanno maggiore successo sono quelle che vanno verso una maggiore prossimità e flessibilità”. Tra le modalità di formazione di successo e particolarmente “feconde” “quelle che mettono la Parola di Dio come fonte di sostegno. Questo tipo di formazione risponde a una reale aspettativa dei fedeli laici impegnati o ancora in ricerca per sapere come ritornare al cuore della fede. In questo senso, la formazione che offre una riscoperta e un approfondimento della catechesi così come i testi della Tradizione, suscita un rinnovato interesse”. Occorre soprattutto “formare discepoli – missionari” e quando “il vescovo si impegna personalmente nella proposta l’interesse del popolo cristiano diventa più manifesto”.

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