Papa in Estonia: discorso autorità, in 25 anni fatti “passi da gigante”, “coltivare la memoria”

“Il vostro popolo ha dovuto sopportare in diversi periodi storici duri momenti di sofferenza e tribolazione. Lotte per la libertà e l’indipendenza, che sono sempre state messe in discussione o minacciate”: tuttavia, “negli ultimi poco più di 25 anni – in cui siete rientrati a pieno titolo nella famiglia delle nazioni – la società estone ha compiuto passi da gigante e il vostro Paese, pur essendo piccolo, si trova tra i primi per l’indice di sviluppo umano, per la sua capacità di innovazione, oltre a dimostrare un alto livello riguardo a libertà di stampa, democrazia e libertà politica. Inoltre avete rafforzato i legami di cooperazione e amicizia con diversi Paesi”. È l’omaggio del Papa al popolo estone, di cui già nel suo primo discorso, pronunciato nel palazzo presidenziale per l’incontro con le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico, ha lodato “la capacità di resilienza che ha permesso di ricominciare di fronte a tante situazioni di avversità”. “Da secoli queste terre sono chiamate ‘Terra di Maria’, Maarjamaa”, ha detto Francesco: “Un nome che non solo appartiene alla vostra storia, ma fa parte della vostra cultura”, ha sottolineato incentrando il suo discorso su due parole: “Memoria e fecondità”. “Essere terra della memoria significa saper ricordare che il posto che avete raggiunto oggi è dovuto allo sforzo, al lavoro, allo spirito e alla fede dei vostri padri”, ha spiegato Francesco: “Coltivare la memoria riconoscente permette di identificare tutti i risultati di cui oggi godete con una storia di uomini e donne che hanno combattuto per rendere possibile questa libertà, e che a sua volta vi chiama a rendere loro omaggio aprendo strade per coloro che verranno dopo”.

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