Dalla criminalità organizzata a spazi e opportunità per i cittadini soprattutto quelli più anziani. L’esperienza di Auser Palermo che gestisce quattro strutture sottratte alla mafia, racconta di beni finalmente diventati di tutti. Uno di questi si trova a Ficarazzi, dieci chilometri a est del capoluogo: una terrazza sul mare con accesso alla spiaggia che è stata resa disponibile per gli utenti, specie anziani, che nel corso dell’estate hanno organizzato iniziative culturali, giochi, ginnastica, feste e balli. E a un chilometro di distanza, anche una villa appartenuta alle cosche è diventata un bene comune, “trasformata in un grande spazio di socialità ma anche un luogo per iniziative di carattere culturale”, spiega il presidente di Auser Palermo, Giuseppe Romancini, che ricorda i convegni organizzati su legalità, cultura, violenza sulle donne. E poi il Giardino del benessere: un’area verde di mille metri quadrati allestita con ombrelloni, sedie e tavolini, luogo di incontro e di svago aperto a tutti, bambini compresi. Grazie ad un progetto in collaborazione con Fondazione con il Sud, Auser Palermo sta allestendo un orto didattico da gestire con i ragazzi degli istituti della zona, per contrastare la dispersione scolastica. Obiettivo, sottolinea Romancini, “completare una struttura prefabbricata che diventi una vera e propria sede operativa. Il progetto è già stato approvato da Comune di Palermo”. Infine a Balestrate, 50 chilometri a ovest di Palermo, Auser ha costituito un’associazione temporanea di scopo, insieme ad altre sei associazioni del territorio, gestita da ragazzi che fanno progettazione sociale e lavora con scuole, associazioni del territorio e immigrati. Nel corso dell’estate, il Giardino del benessere e la terrazza di Ficarazzi sono stati visitati complessivamente da oltre 7000 persone; impegnati circa 50 volontari, che hanno donato gratuitamente oltre 5mila ore di lavoro per manutenzione, accoglienza, pulizia, organizzazione.