Decreto Salvini: Russo (Acli), “norme che rischiano di creare ancor più irregolarità di quella già esistente”

“Il Decreto sicurezza sui migranti sembra presentare molte criticità senza risolvere il problema della regolazione dei flussi”. Con queste parole Antonio Russo, consigliere della presidenza nazionale Acli con delega all’immigrazione, commenta il contenuto del Decreto Salvini approvato ieri dal Consiglio dei ministri. “Emergono infatti – spiega Russo – delle violazioni del diritto internazionale, come ad esempio l’abolizione della protezione umanitaria, che si vorrebbe sostituire con un criterio assolutamente arbitrario, come quello dei meriti civili”. “Chi decide se un atto socialmente rilevante è meritevole di dare al migrante che lo compie lo status di rifugiato?”, chiede Russo, per il quale “sembra che sia legata a principi di arbitrarietà anche la norma secondo cui verrà tolto lo status di rifugiato al migrante che commette un reato per il quale è stato condannato solo in primo grado, abolendo, di fatto, un diritto fondamentale come la presunzione di innocenza, prevista fino al terzo grado di giudizio”. “Un’altra norma contenuta nel decreto che reputiamo lesiva di un diritto fondamentale della persona – come la libertà – è quella che porta il termine di permanenza nei Centri di accoglienza da 90 a 180 giorni”. In sostanza, “tutte queste norme – conclude Russo – rischiano di creare ancor più irregolarità di quella già esistente, anche a causa del dilatamento dei tempi che si avrà con l’aumento dei ricorsi”.

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