“Un benvenuto cordiale nella cattedrale di san Giacomo!”. Con queste parole l’arcivescovo di Riga, mons. Zbigņevs Stankevičs, ha accolto il Papa nella cattedrale di San Giacomo, nella quale Francesco è entrato sotto la pioggia battente. “I fedeli cattolici in Lettonia sono simili a un piccolo gregge, ed essi, come il sale e il lievito, possono portare una qualità rinnovata nei processi culturali ed economici”, ha detto l’arcivescovo: “In questa cattedrale ora sono presenti le nostre persone anziane. Hanno la loro esperienza di vita, cominciata e continuata prima della seconda guerra mondiale, durante la guerra e nel difficile dopoguerra, quando prevaleva l’ideologia ateistica con tutte le minacce e le restrizioni. Tra di noi ci sono persone che hanno subito le repressioni politiche, che sono state perseguitate ed esiliate per la fede in Cristo. Ci sono i pensionati, i quali talvolta riescono appena a sopravvivere a causa della pensione bassa. Tra noi ci sono anche coloro che hanno mantenuto la loro fede in Cristo durante il regime ateistico e oggi, nonostante la povertà, offrono il loro servizio nelle parrocchie e lì dove è necessario, come per esempio nella Legio Mariae. Sono presenti anche le religiose, le quali hanno vissuto la loro consacrazione a Dio anche nella persecuzione”. “Tutte queste persone rappresentano anche quegli anziani che non possono incontrare Sua Santità, ma seguono le sue orme in Lettonia tramite Radio Maria e i media cattolici, che rendono possibile partecipare alla preghiera e alla liturgia”, ha concluso il pastore luterano.