“Ogni chiesa, specialmente la cattedrale, racchiude in sé qualcosa di speciale. Essa, nella semplicità o nello splendore dell’arte costruttiva, esprime una primordiale esigenza umana: incontrare il sacro, il mistero, l’indicibile; incontrare Dio che si fa presente in mezzo agli uomini e con essi vuole abitare e comunicare”. Lo ha detto il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nell’omelia della messa che ha presieduto ieri nel duomo di Pisa, in occasione del 900° anniversario della dedicazione della cattedrale. Con lui hanno concelebrato l’arcivescovo di Pisa, mons. Giovanni Paolo Benotto, e una decina di arcivescovi e vescovi toscani. La celebrazione di un centenario “così prestigioso come la dedicazione di questa cattedrale”, secondo il porporato, è “un’occasione per riflettere sulla nostra fede in Dio, e sul mistero della sua presenza tra noi”. “Da una parte – ha aggiunto –, siamo portati a celebrare la grandezza della nostra storia, che si è espressa splendidamente in una estetica cristiana, che si mostra non solo in questo tempio, ma in tutto il contesto della bellissima città di Pisa, ammirata e conosciuta in tutto il mondo. La bellezza infatti è un segno della presenza di Dio, che si manifesta non solo in tutte le sue creature – come ci ricorda il Cantico di Frate Sole di Francesco d’Assisi – ma anche nelle opere delle mani dell’uomo”. “Dall’altra parte, però – ha ammonito il cardinale –, le domande che sono risuonate nelle letture appena ascoltate ci dicono che Dio non può essere racchiuso o limitato nella bellezza delle opere d’arte, o negli edifici che lo celebrano, o nella grandiosità delle strutture. Il Dio di Gesù Cristo si manifesta anche nelle cose piccole e con i piccoli”.