Decreto Salvini: Refugees Welcome, “preoccupante passo indietro. Rafforza logica emergenziale grandi centri e non garantisce integrazione”

Refugees Welcome Italia, associazione che promuove l’accoglienza in famiglia di rifugiati e titolari di protezione, esprime “forte preoccupazione” per le misure previste dal decreto immigrazione in discussione oggi al Consiglio dei ministri. Ridimensionamento dello Sprar – fiore all’occhiello del sistema di accoglienza italiano – abolizione della protezione umanitaria, esclusione dei richiedenti asilo dai servizi per l’integrazione, incremento dei grandi centri e stretta sulla concessione della cittadinanza: sono alcune delle misure contenute nel provvedimento che, se approvato senza alcuna modifica, ridisegnerà, secondo l’associazione, l’architettura del sistema nazionale di accoglienza in senso negativo. “Questo decreto – sottolinea Fabiana Musicco, presidente dell’associazione – rappresenta un preoccupante passo indietro. Invece di potenziare il sistema di accoglienza diffusa gestito dagli enti locali, che ha favorito, in questi anni, reali processi di inclusione per richiedenti asilo e titolari di protezione, si sceglie di rafforzare la logica emergenziale dei grandi centri che, oltre a non garantire alcuna integrazione, genera spesso, a causa dei pochi controlli, abusi e malversazioni”. Ad allarmare Refugees Welcome Italia è soprattutto l’​abolizione della protezione umanitaria,​ un permesso di soggiorno che lo Stato italiano riconosce a coloro che, pur non avendo i requisiti per ottenere la protezione internazionale, presentano comunque delle vulnerabilità tali da richiedere una forma di tutela. “Nel nostro progetto”, prosegue Musicco, “accogliamo diversi ragazzi con protezione umanitaria e conosciamo bene le loro storie. Sono giovani che hanno subìto abusi e violenze indicibili nei paesi in cui sono transitati per giungere in Italia, specie in Libia. Alcuni, come Samuel o Abdou, sono ex minori non accompagnati, arrivati senza genitori o parenti. Ci sono donne sole, come Blessing, mamma di una bimba di 10 mesi. Questo tipo di protezione è un modo per tutelarli, per consentirgli di costruirsi una nuova vita in Italia e di non interrompere il percorso di inserimento nel nostro Paese”.

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