Aldo Moro: Serra (Fuci), “univa spiritualità e cultura laica, insegnamenti di Montini nell’unione di fede e ragione”

“In questi giorni stiamo cercando di conoscere quell’Aldo Moro al di là di ciò che ci viene normalmente raccontato e descritto nei suoi 55 giorni di prigionia. Di lui, di quei giorni si è scritto tantissimo ma allo stesso tempo si conosce poco della sua vera figura, del suo valore umano e morale”. Così Gabriella Serra, presidente nazionale della Fuci, a Bari nel convegno su Aldo Moro promosso da arcidiocesi di Bari e Meic in collaborazione con Ac e Fuci. “Aldo Moro ha formato i suoi valori anche all’interno della Fuci, prima del circolo di Bari e poi di quello romano, come presidente nazionale. Moro portava avanti dei principi cardine a cui, secondo lui, non si poteva rinunciare. La centralità dell’università ad esempio, ma anche la carità intellettuale, e lo studio come motore di quel pensiero e di quella coscienza critica e costruttiva”. Moro deve molto alla sua famiglia, ha sottolineato Serra, in essa ha ricevuto una formazione che “gli ha permesso di unire un aspetto spirituale con una cultura laica. Molto spesso tendiamo a porli in contrapposizione ma i due concetti sono altamente conciliabili ed è quello che la Fuci fa da sempre. È l’unione delle due lampade, ereditata da Montini, della fede e della ragione. Sembrano due luoghi talmente distinti, talmente lontani ma in realtà si può parlare di fede e ragione. E in questo, Moro, l’ha fatto sicuramente nei suoi studi e nella sua esperienza politica”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy