Migranti: mons. Agnesi (Milano), “cogliere la sfida di leggere la realtà, senza paura e con fiducia”

“Come Chiesa dobbiamo raccogliere l’incoraggiamento a leggere la realtà senza paura e con fiducia: questa ricerca sui giovani migranti e il loro rapporto con la fede ci invita ad immaginare il volto della Chiesa di domani, perché questo ci faccia tornare ad essere quello che dobbiamo essere, una Chiesa che non pensa alla sopravvivenza, ma custodisce il tesoro di un Dio che ci accoglie e ama”. Mons. Francesco Agnesi, vicario generale dell’arcidiocesi di Milano e delegato per la pastorale dei migranti nella Conferenza episcopale lombarda, ha salutato
così la presentazione del volume “Di generazione in generazione. La trasmissione della fede nella famiglie con background migratorio”, avvenuta questa mattina a Milano. Una scelta non casuale quella del capoluogo lombardo visto che, proprio la Chiesa ambrosiana, sta vivendo il cammino di un sinodo minore dedicato proprio alla “Chiesa dalle genti”. “I numeri – racconta don Alberto Vitali, responsabile Migrantes della diocesi di Milano – dicono che il 57% dei migranti presenti nella diocesi di Milano è composto da cristiani, di cui il 33% sono cattolici. I musulmani sono il 29%. Questa è una realtà che dobbiamo imparare a leggere non con gli occhi dell’economica o della sociologia, ma con quelli della teologia. Dobbiamo imparare a leggere il disegno di Dio sul nostro presente e sul nostro futuro”. “Quando vado nelle parrocchie – continua don Vitali – chiedo sempre alla gente: di fronte ad un migrante battezzato che arriva dalle Filippine o dal Perù lo sentite più dei nostri perché battezzato o più straniero perché viene da un’altra parte. È più importante il battesimo o il passaporto?
Dalla risposta a questa domanda dipende molto del nostro modo di rapportarci”.

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