Episcopalis communio: mons. Fabene, “il Papa può invitare, ma non convocare i capi delle Chiese ortodosse”.” Donne già presenti come uditrici”

“Il Papa può invitare, ma non convocare i capi delle Chiese ortodosse”. A precisarlo è stato mons. Fabio Fabene, sottosegretario del Sinodo dei vescovi, rispondendo alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa di presentazione della nuova costituzione apostolica di Papa Francesco, Episcopalis communio. “Se lo ritiene opportuno, particolarmente per ragioni di natura ecumenica, il Romano Pontefice può convocare un’Assemblea sinodale secondo altre modalità da lui stesso stabilite”, si legge al numero uno del nuovo documento papale. “È una possibilità che si apre, dovrà essere studiata nel momento in cui il Papa convocherà un Sinodo su un tema che riguarda l’ecumenismo, ad esempio il tema della pace tra le Chiese cristiane, ma dal punto di vista cattolico”. “Anche oggi, del resto, vengono invitati al Sinodo dei vescovi i delegati fraterni”, ha precisato Fabene. Riguardo all’art. 2, relativo ai membri dell’assemblea sinodale non muniti del “munus episcopale”, in risposta alle domande dei giornalisti relative alla possibilità di una maggiore presenza femminile, ha ricordato: “Le donne sono già presenti al Sinodo come uditrici. Partecipano sia alle assemblee generali che ai circoli minori, e hanno diritto di parola”. Quanto ai membri di istituti religiosi, se ne parla solo al maschile, ma la novità del testo del Papa sta nel fatto che “non si parla più di Istituti religiosi ma di Istituti clericali”, e questo apre anche alla presenza di religiosi non sacerdoti, come è stato negli ultimi due Sinodi.

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