Conferenza razzismo e xenofobia: mons. Farrell (Santa Sede), “collaborazione ecumenica unica via percorribile per contrastarli”

“Il messaggio cristiano e l’esperienza delle Chiese possono contribuire considerevolmente a comprendere in maniera più piena le sfide e le opportunità comportate dal fenomeno attuale delle migrazioni di massa”. Lo ha detto mons. Brian Farrell, segretario del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, questa mattina a Roma, intervenendo alla “Conferenza mondiale su xenofobia, razzismo e nazionalismi populisti nel contesto delle migrazioni globali”, promossa per la prima volta insieme dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale e dal World Council of Churches (Wcc), in collaborazione con lo stesso Pontificio consiglio. “Questa collaborazione tra Chiesa cattolica e il Consiglio ecumenico delle Chiese fa parte di quell’ecumenismo di vita e di azione che Papa Francesco ha incoraggiato nella sua recente visita alla sede del Wcc di Ginevra – ha aggiunto -. Nelle nostre società globalizzate, interculturali e interreligiose, nessuna Chiesa può vivere e prestare il suo servizio se rimane isolata dalle altre”. Mons. Farrell ha segnalato così che “la collaborazione ecumenica è l’unica via percorribile”. E ha attribuito alle Chiese un “mandato morale e profetico” nel “cercare modi costruttivi ed efficaci di contrastare la xenofobia, il razzismo e il nazionalismo populista”. “Tutte le Chiese e i loro membri hanno la responsabilità e la missione di promuovere la comprensione oggettiva della dignità umana, dei diritti umani, della coesione sociale e dell’integrazione, come strumento indispensabile alla costruzione di società inclusive, giuste e pacifiche”.

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