Austria: mons. Landau (Caritas), “serve una struttura nazionale per persone affette da demenza e per chi le assiste”

Il presidente della Caritas austriaca, mons. Michael Landau, in occasione della Giornata mondiale dell’Alzhehimer, il prossimo 21 settembre, esprime la necessità di una maggior azione politica e sociale per combattere i problemi legati alla demenza ed al progressivo invecchiamento della popolazione: ciò soprattutto per evitare la “sparizione dalla vita civile dei malati”, e “limitare le incombenze familiari con tutti gli aggravi causati dalla gestione della malattia”. Per Landau l’Austria ha bisogno di una struttura di supporto a livello nazionale per le persone affette da demenza e per tutti coloro che si occupano di loro e si prendono cura dei malati. Che le persone in Europa abbiano una aspettativa di vita sempre più lunga è “una buona notizia”, ha evidenziato il presule: tuttavia l’aumento dell’invecchiamento della popolazione, secondo uno studio della Caritas, è accompagnato da un forte aumento della demenza. Attualmente, circa 130mila austriaci sono colpiti da malattie demenziali, e nel 2050 il numero sarà raddoppiato. Landau ha chiesto un piano d’azione concreto per tutti gli stati federali e un budget sicuro per l’implementazione, che includa anche la sensibilizzazione, l’abbattimento dei casi di abbandono e il rafforzamento delle competenze di tutti i soggetti interessati a livello medico, amministrativo ed assistenziale.
La direttrice di Diakonia Austria (organizzazione caritatevole evangelica), Maria Katharina Moser, ha sottolineato l’importanza dell’espansione dei servizi mobili e dei sistemi diurni assistenziali per le persone colpite da Alzheimer e altre malattie demenziali, “affinché le persone che debbono vivere a casa, possano viverci bene”.

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