Diocesi: mons. Sorrentino (Assisi), “dobbiamo essere missionari per una Chiesa in uscita”

“La visita pastorale è innanzitutto un evento di grazia: il Signore ci visita con la sua consolazione e viene insieme a spronarci ad un rinnovato impegno”. Lo ha detto ieri il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, nell’omelia pronunciata durante la celebrazione per la consegna della lettera pastorale dal titolo “Riparti Francesco, ripara la mia casa!”. “Non sono soltanto io come pastore ad essere implicato”, ha ammonito, sottolineando che “è un momento bello, solenne, ricco di speranza, quello che stiamo vivendo sotto lo sguardo della nostra Mamma celeste, qui alla Porziuncola, dove ancora sentiamo la presenza di Francesco nella sua vita e nella sua morte sulla nuda terra, da dove partì la grande avventura missionaria che da Assisi avrebbe portato alla Chiesa e al mondo un respiro di rinnovamento tutto all’insegna del Vangelo e della fraternità”. Il vescovo ha poi evidenziato l’importanza della partecipazione a questo momento. “Ciascuno di voi è chiamato ad una risposta. Anzi mi sembra bello che questa visita abbia un movimento orizzontale di reciproca attenzione tra le persone e le comunità, una sorta di grande visita fraterna reciproca, nella quale emerga fortemente l’amore che deve contraddistinguere la chiesa”. Nella lettera pastorale, il vescovo mette in evidenza i grandi scenari del mondo e della vita. “Il Vangelo è luce per tutto e per tutti. Come Chiesa non possiamo tenerci questa luce per noi. Dobbiamo essere missionari. Il Papa ci ha chiesto di essere Chiesa in uscita. Non è facile dopo duemila anni di storia in cui ci siamo strutturati con una sovrabbondanza di impalcature organizzative che talvolta pesano sul nostro entusiasmo come una cappa di piombo, e ci rendono più gestori che apostoli”. “Urge un colpo d’ala”, ha affermato: “Non possiamo deprimerci. C’è un mondo che aspetta Gesù dal nostro entusiasmo di vita e di fede, dalla nostra gioia”. E riguarda alla sua seconda visita pastorale alla diocesi, mons. Sorrentino si è augurato che sia “un grande balzo in avanti della nostra Chiesa per un rinnovamento profondo e una missione efficace. Possiamo diventare tutti costruttori di un futuro bello e pieno di speranza”.

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