Vino: esportazioni italiane sfiorano i 3 miliardi nel primo trimestre 2018. Ma la Francia riprende a farci concorrenza

Le esportazioni di vini italiani nei primi sei mesi del 2018 sono arrivate a sfiorare un valore di 3 miliardi di euro. La spinta alla crescita è arrivata ancora una volta dagli spumanti che crescono nel complesso del 5% in volume, a quota 165,7 milioni di litri, e del 13,7% a valore, per un giro d’affari di 650,6 milioni di euro. A fornire i numeri aggiornati è stato l’Osservatorio del Vino su Wine by Numbers.
Guardando al dettaglio delle statistiche, sono da segnalare la buona prestazione di vendite del Prosecco (+8,5% in volume e +15,3% a valore) e dell’Asti: +21,7% in volume e +22,5% in valore. I vini fermi imbottigliati – che restano di gran lunga la categoria più rappresentativa, con un giro d’affari complessivo di 1,79 miliardi di euro per 480,3 milioni di litri –, continuano a perdere terreno in termini di volumi (-3,2%), mentre in valore si registra un impercettibile +0,4%. Crollo, invece, delle vendite di vini sfusi: -34,4% a volume (181 milioni di litri), cui fa da contraltare il boom del prezzo medio (+51,2%), che mantiene in equilibrio il valore complessivo dell’export per la categoria, a 174,7 milioni di euro.
“Una stabilità complessiva – commenta l’agenzia specializzata Winenews –, quella dell’export italiano, che si riflette anche nell’andamento sui diversi mercati”. A testimoniare tutto sono i numeri. In Usa i vini fermi non fanno registrare variazioni, attestandosi a 111,2 milioni di litri (+0,6%) per 494 milioni di euro (+0,0%), mentre gli spumanti mostrano dati più confortanti: 37,7 milioni di litri (+10,8%) per 159 milioni di euro (+14,9%). Continua il calo dei vini fermi in Germania, mentre a valore crescono dell’1%, a 306 milioni di euro, con il boom delle bollicine che, al contrario, è più dei volumi (+38%, a 16,5 milioni di litri) che dei valori (+11,1% a 46 milioni di euro). Non finisce la lunga crisi della Gran Bretagna, che preoccupa i produttori che pensano alla Brexit.
Guardando oltre oceano, i numeri indicano una buona crescita in Canada, (con i volumi dei vini fermi a +3,4% ed i valori a +0,4%, mentre le bollicine segnano il +8,9% a volume ed il +6,4% a valore), un po’ meno bene è andato invece il mercato in Giappone e Svizzera, rispettivamente al -3,6% ed al -0,5% in valore, dove però fanno benissimo le bollicine: +28,7% e +18,7%, sempre a valore.
Winenews fa invece notare che “meglio del Belpaese, fa la Francia, ma senza clamori. Con 4,38 miliardi di euro di vino esportato nei primi sei mesi 2018, la crescita è del +5%, con i volumi, inevitabilmente, in calo del 2,2%. Il confronto con il Belpaese, però, è preoccupante proprio sui mercati più importanti”. Nel mirino della Francia sono infatti i mercati soprattutto degli Usa.

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