Politica: Rossini, “difendere e rilanciare l’Europa”. Cattolici chiamati a “impegno e responsabilità”

Difendere e rilanciare l’Europa, e chiamare i cattolici all’impegno politico. Sono le due priorità indicate da Roberto Rossini, presidente nazionale delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani (Acli), nella relazione d’apertura del 51° Incontro nazionale di studi (Trieste, 13 – 15 settembre) al quale domani pomeriggio è atteso il premier Giuseppe Conte. Rossini chiede alla politica di “evitare almeno tre grandi errori”: “non giocare la partita internazionale”, “costruire un consenso attorno al rancore” e “non ascoltare bene le voci” di giovani, periferie, famiglie, lavoratori. Oggi “il mondo è cambiato”. Per questo, afferma il presidente Acli, nel nostro Paese che appare “invecchiato e impotente di fronte ai cambiamenti” occorre difendere e rilanciare l’Europa”. Certo, riconosce, “questa non è esattamente l’Europa che volevamo e che vogliamo. Manca una forte dimensione sociale, un’attenzione concreta ai ceti deboli”. L’Europa “che vogliamo è più sociale. Ma l’Europa è il nostro destino e il modo migliore per dire pace nel mondo. Oggi, per essere italiani veri, dobbiamo costruire l’Europa che vogliamo” ed “è una cosa seria”. Per Rossini occorre inoltre “aprire un dialogo costante e proficuo con tutti coloro che hanno a cuore la persona e il diritto: una chiamata forte, un appello ai liberi e ai forti. E ci permettiamo anche una richiesta alla Chiesa italiana: oggi c’è una questione politica sulla quale chiamare i fedeli ad un impegno, ad una responsabilità, perché il mondo è davvero cambiato e occorre capire come riabilitare la politica”. Noi, assicura, “faremo la nostra parte”.

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