Europa: Magatti, “non separare e frammentare di continuo e unilateralmente la realtà”

“È infatti proprio il Vecchio Continente – quasi schiacciato dal peso della storia millenaria che ha alle sue spalle – a essere chiamato al confronto con ciò che lo stesso Weber fuggevolmente riconosce: senza spirito e senza cuore/affezione siamo un ‘nulla che si immagina di essere salito a un grado mai prima raggiunto di umanità’. Con le parole di Guardini, ciò significa riconoscere gli effetti di lungo periodo di quel processo di astrazione che, nel renderla potente, blocca e insterilisce la cultura dell’Europa”. Lo scrive il sociologo Mauro Magatti sul numero di prossima uscita di “Vita e pensiero” in un articolo intitolato “Se l’Europa rimane senza spirito e cuore”. Il filo della riflessione si snoda tra Weber e Guardini, passando per Papa Benedetto e Papa Francesco. “Occorre tornare a guardare la nostra condizione nella sua concretezza, cioè senza separare e frammentare di continuo e unilateralmente la realtà. Ma tenendo insieme le diverse sfaccettature, senza dimenticarsi – afferma – che ‘tutto è in connessione con tutto’ e che le polarità alla base della nostra vita personale e sociale non possono essere superate, ma solo abitate e attraversate”. Aggiunge Magatti: “Ma arrivati qui, sulle spalle di due giganti come Weber e Guardini, sorge spontanea una domanda: non è forse proprio l’indicazione di scommettere su spirito e cuore/affezione in una concezione ‘concreta’ e ‘processuale’ della vita umana – come strategia per sfuggire all’autoannichilimento in cui rischia di finire risucchiata la società del Vecchio Continente, e con essa il cristianesimo millenario di cui è intessuta – ciò che sta disperatamente cercando di dirci il primo Papa non europeo?”.

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