Diocesi: mons. Piemontese (Terni), “costruire ponti materiali, di dialogo, di amicizia, di fraternità tra persone, tra popoli e nazioni”

“Papa Francesco, ravvedendo in questo un serio pericolo per il futuro della comunità umana, ripete frequentemente che occorre abbattere i muri materiali, psicologici e umani che ci fanno rinchiudere nel nostro piccolo mondo privato, disinteressandoci degli altri. Occorre costruire ponti, collegamenti, legami di ogni tipo: ponti materiali, ponti di dialogo, di amicizia, di fraternità tra persone, tra popoli e nazioni superando le differenze di lingua, cultura, religione”. Lo ha detto il vescovo di Terni-Narni-Amelia, mons. Giuseppe Piemontese, in occasione del pellegrinaggio e della solenne celebrazione al santuario della Madonna del Ponte, dove i fedeli hanno sostato in preghiera nella grotta che custodisce l’immagine di Maria con il Bambino. “Anche nella nostra Italia, da un po’ di tempo a questa parte si è alimentato e diffuso in maniera esasperata un clima di paura, di sospetto nei confronti di chi è diverso, altro, sia per un diverso colore della pelle, sia per abitudini e cultura differenti, sia per coloro che non sono dei nostri”, ha aggiunto il vescovo che ha invitato i credenti a “rispondere alle numerose sfide poste dalle migrazioni contemporanee con generosità, alacrità, saggezza e lungimiranza, ciascuno secondo le proprie responsabilità”. L’attenzione di mons. Piemontese si è concentrata anche sui ponti materiali. “Quest’anno la festa della Madonna del ponte o dei ponti associa la nostra attenzione inevitabilmente al crollo del ponte Morandi di Genova, ai morti, ai feriti, agli sfollati ai disagi per i cittadini. Insieme alle tristi sofferenze umane, la popolazione patisce le conseguenze causate dalla privazione di una essenziale via di comunicazione”.

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