Venezia75: associazioni, no a uscite simultanee di film in sala e streaming

“Le associazioni che rappresentano la quasi totalità delle sale cinematografiche italiane restano fermamente convinte” che “la visione di un film concepito per il grande pubblico debba avvenire prioritariamente su grande schermo, in una sala cinematografica”. Lo si legge in una nota in cui gli esercenti spiegano le motivazioni del no alla simultaneità tra le uscite in sala e in streaming di film prodotti per il cinema, prendendo spunto dal film sul caso Cucchi, “Sulla mia pelle”, che ha debuttato a Venezia e ha beneficiato del sostegno statale per la produzione, e solo successivamente è stato inserito nel bouquet di offerta di Netflix, e dal film di Alfonso Cuarón, vincitore del Leone d’Oro alla Mostra del cinema di Venezia, prodotto sempre da Netflix. “La sala è un amplificatore delle potenzialità commerciali del successo di un film. Il sistema di diffusione delle opere cinematografiche ha avuto sempre bisogno di una ‘finestra’ per consentire la valorizzazione di ciascun film, la sua conoscenza da parte del pubblico nel tempo, la disponibilità nei diversi media con modalità e tempi diversificati. Tale modello distributivo non è cambiato” in quanto “è certo che per l’intera industria cinematografica le uscite simultanee di ogni tipologia di film finiscano per abbattere la rilevante fonte di ricavo rappresentata dalla sala cinematografica, con conseguenze immediate sulla redditività delle produzioni, oltre che sulla sostenibilità delle sale cinematografiche”.
Perciò, “negare il ruolo economico e sociale della sala cinematografica, imponendo unilateralmente le condizioni per le uscite contestuali sala-streaming per un film prodotto per il cinema” vuol dire “accettare che i festival e le sale diventino solo un passaggio tecnico finalizzato esclusivamente alla promozione delle offerte in streaming”, mentre un periodo di esclusiva della sala aumenta “il valore commerciale e artistico del film”. “L’attuale strategia distributiva di Netflix è pertanto incompatibile ed è grave che al bel film di Alfonso Cuarón, vincitore del Leone d’Oro alla Mostra del cinema di Venezia, sarà di fatto impedito di incontrare un largo pubblico nelle sale cinematografiche”, prosegue la nota.
Il crescente successo di eventi speciali nelle sale cinematografiche dimostrano, poi, proprio “quanto sia imprescindibile il coinvolgimento in anteprima della sala cinematografica anche se si tratta di opere non concepite per il cinema”. Per tale motivo “Anec, Anem, Fice e Acec (come a livello internazionale Unic e Cicae, che raggruppano le sale cinematografiche e le sale d’essai di tutta Europa) si sono espresse contro tale forma di contemporanea, per evidenziare il ruolo e il significato della proiezione cinematografica come acceleratore del successo di un’opera e come luogo deputato per la ‘prima visione’ di ogni film concepito per il cinema”. Di qui l’urgenza di stabilire procedure di consultazione all’interno di tutta la filiera industriale e con Anica, Apt, Mibac e Regioni.

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