Brexit: allarme di Confagricoltura sui prodotti a denominazione di origine, a rischio tutele 3,5 miliardi di esportazioni agroalimentari

Brexit mette a serio rischio il futuro delle produzioni agroalimentari a denominazione d’origine sul mercato inglese. Si tratta di un mercato che vale circa 3,5 miliardi di euro. L’allarme è stato lanciato oggi da Confagricoltura. “A meno di un anno dall’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea – ha spiegato in una nota il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti –, non  è stato ancora raggiunto un accordo sulle regole per un periodo transitorio dopo il 29 marzo 2019”. Confagricoltura riprende in Italia quanto affermato pochi giorni fa dal responsabile dei negoziati per la Commissione Ue, Michel Barnier, che ha spiegato come tra le questioni che restano da risolvere ci siano il riconoscimento e la tutela delle denominazioni d’origine dei prodotti agroalimentari sul mercato britannico dopo la Brexit.
L’organizzazione agricola ricorda quindi che in un documento che la Commissione Europea ha inviato agli Stati membri sul tema della proprietà intellettuale è stato rimarcato che “non esiste – spiega la nota –, nell’ordinamento giuridico del Regno Unito una normativa specifica in materia di protezione delle designazioni geografiche; così come per le altre indicazioni dell’Unione riferite ai prodotti agricoli. In sostanza, in assenza di un accordo, il riconoscimento e la tutela delle denominazioni d’origine non sarebbero garantiti sul mercato del Regno Unito dopo la Brexit”.
“È una posizione che va respinta – ha sottolineato Giansanti – considerando l’importanza che riveste il mercato britannico per il Made in Italy agroalimentare e per i nostri prodotti di punta a denominazione geografica. Le esportazioni di settore su questo mercato ammontano a  circa 3,5 miliardi di euro e la metà del valore è dato dalle vendite di vini e prodotti ortofrutticoli”.
L’appuntamento per affrontare il tema  è il Consiglio europeo di ottobre ma Confagricoltura sottolinea come la questione della piena tutela delle denominazioni di origine debba “essere tenuta nella massima considerazione dal governo; sollecitando la ricerca di una soluzione adeguata ai nostri legittimi interessi e alle potenzialità del sistema agroalimentare italiano”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo

Informativa sulla Privacy