Solidarietà: Acli Roma e Car, oltre 1.000 kg di frutta e verdura recuperati per sostenere le mense sociali che assistono persone in difficoltà

Sono oltre 1.000 i chilogrammi di frutta e verdura destinati alle mense sociali che assistono nella Capitale anziani soli, senza fissa dimora e famiglie in difficoltà. Questo il risultato dell’iniziativa “La solidarietà non va in vacanza” promossa oggi dal Centro agroalimentare di Roma (Car)e dalle Acli di Roma e provincia. Consegnati ai circuiti di assistenza e sostegno sociale di Roma cocomeri, ananas, albicocche, pesche, melanzane, peperoni, sedani, carote e molti altri prodotti ortofrutticoli. In particolare, i prodotti recuperati sono stati portati, con l’utilizzo di un furgone refrigerato, alla mensa dell’Opera nazionale per la Città dei ragazzi, alla mensa della parrocchia di Santa Maria in Campitelli e all’Isola Solidale.
La collaborazione tra Car e le Acli di Roma e provincia “sta dando frutti molto importanti, considerando che nel solo periodo estivo, e prima di oggi, sono stati recuperati oltre 4.000 kg di frutta e verdura”, spiega Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia. “Un impegno che – sottolinea Borzì – ha anche una valenza educativa, perché insegna a non sprecare il cibo, e che è un esempio virtuoso di sussidiarietà circolare che mette insieme istituzioni, in questo caso la Regione Lazio che ha contribuito con l’acquisto del furgone refrigerato, enti commerciali come il Car e le associazioni impegnate nel sociale, come le Acli e tutte quelle che fanno parte della nostra rete di solidarietà e che si prendono cura dei più deboli”.
Per Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Car, si tratta di “un’iniziativa che si ripete ormai da diversi mesi, ma che in questo periodo estivo assume un valore ancora più importante, poiché a causa del caldo e delle città che si svuotano, chi è in difficoltà può sentirsi ancora più solo”. “Ridistribuire nel circuito solidale prodotti ortofrutticoli ancora buoni e di qualità – prosegue – significa rispondere all’esigenza di una corretta alimentazione da parte delle famiglie più bisognose, che purtroppo, come sappiamo, tagliano i consumi a partire proprio da questi prodotti”.

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