Braccianti morti a Foggia: mons. Pelvi, “uccisi dal frutto del loro sudore”

“Non possiamo, non dobbiamo essere indifferenti dinanzi a fratelli morti così tragicamente, uccisi dal frutto del loro sudore”. Con queste parole mons. Vincenzo Pelvi, arcivescovo della diocesi di Foggia-Bovino, commenta il drammatico incidente stradale avvenuto sabato nel foggiano nel quale hanno perso la vita quattro braccianti agricoli extracomunitari e altri cinque rimasti gravemente feriti. “Il desiderio di una vita migliore – aggiunge mons. Pelvi -. Lasciarsi alle spalle la disperazione di un futuro impossibile da costruire. La casa, la madre, i fratelli così lontani. Già vittime d’ingiustizia, miseria e guerre… persone sole e deboli, appesantite dalla fatica di una visione di vita non in sintonia con la loro storia”. I braccianti tornavano dalla giornata di lavoro nei campi e ora si indaga sulla dinamica dell’incidente tra il furgoncino e il tir contro il quale si è scontrato e per verificare se gli extracomunitari fossero regolarmente assunti o vittime di caporalato. “Nel giorno liturgico della Trasfigurazione – prosegue mons. Pelvi – desideriamo far risplendere un nuovo rispetto per la dignità di ogni persona umana, allontanando timori e falsità e invocando nella preghiera l’impegno a superare quella forma d’indifferenza che potrebbe generare iniquità sociale e paure diffuse. Vi supplico: facciamo posto nel nostro cuore ai poveri e abbandonati, ai fratelli migranti e rifugiati: sono la carne di Gesù da adorare e amare”. Mons. Pelvi infine ha invitato tutta la comunità questa sera alle 19 nella Cattedrale di Foggia per celebrare “la Santa Messa di suffragio, chiedendo al Signore anche la guarigione degli altri quattro amici”.

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