Vaccini: Simit, “mantenere alta la guardia e consolidare gli interventi sulla popolazione adulta”

“I vaccini sono certamente tra i prodotti farmaceutici più controllati e sicuri attualmente in uso. Nonostante ciò campagne denigratorie continuano a essere alimentate, creando grande confusione e alimentando una pericolosa e ingiustificata insicurezza in alcune famiglie”. Lo dice Massimo Galli, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), alla luce del caso delle due bimbe morte in ospedale, a Bergamo, dopo pochi giorni di vita. Sui referti medici la stessa diagnosi: pertosse. “La decisione di rendere obbligatori per legge dieci vaccini per l’infanzia è stata dettata dall’amara evidenza che nel nostro paese le soglie di copertura vaccinale richieste dall’Organizzazione mondiale della sanità e dalle Agenzie sanitarie europee erano ben lontane dall’essere raggiunte – spiega l’esperto – e che il trend era addirittura in molti casi pericolosamente in discesa”. Numeri alla mano “la copertura vaccinale per morbillo, parotite e rosolia, che era progressivamente aumentata dal 2000 al 2010, fino a raggiungere il 91%, è negli anni successivi crollata fino a raggiungere una media nazionale dell’85%”. “Ci si è trovati quindi – sostiene Galli – di fronte a una pericolosa deriva verso risultati da terzo mondo”. Un altro aspetto segnalato dal presidente di Simit è che “rispetto al passato la disinformazione anti-vaccinale può oggi far danno e creare confusione attraverso un uso spregiudicato di internet”. “L’unica alternativa possibile è stata quindi un intervento legislativo di sanità pubblica, che ha ripristinato l’obbligatorietà di quattro vaccinazioni, già obbligatorie fino al 1999, estendendola ad altre sei”. Secondo Galli, occorre “consolidare, ampliare e mantenere la copertura vaccinale, valutando anche interventi sulla popolazione adulta priva di copertura”.

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