Una suora ugandese impegnata a Brancaccio seguendo l’esempio di don Pino Puglisi. Suor Jacinta delle Maestre Pie Venerini ha pronunciato, ieri, la sua testimonianza nella Missione Speranza e Carità, a Palermo. “Sono venuta in Italia solo per seguire Gesù Cristo. Il buon Dio ha voluto che venissi a Palermo nel quartiere Brancaccio per mettermi al servizio del Centro Padre Nostro per aiutare chi è in difficoltà”. L’incontro è stato organizzato in preparazione della visita di Papa Francesco a Palermo, il 15 settembre, quando il Pontefice pranzerà nella Cittadella del Povero e della Speranza con immigrati e carcerati. La suora, ricordando la propria vocazione e la scelta di trasferirsi in Italia, ha richiamato il momento in cui il suo provinciale le ha chiesto di andare a Palermo. “Ho messo tutto nelle mani del Signore, io conoscevo la storia della mafia, la storia di Palermo e per non fare preoccupare la mia famiglia non ho detto che sarei andata a Brancaccio. Tante suore mi hanno chiamata preoccupate per il mio trasferimento – ha raccontato suor Jacinta –. Circa un anno fa, il 17 settembre 2017, ho messo piede a Brancaccio, al servizio del Centro Padre Nostro, voluto dal beato don Pino Puglisi. All’inizio, gli abitanti del quartiere non mi davano attenzioni, ora invece sono molto accoglienti, si confidano con me sui loro figli per avere un consiglio, un sostegno. Sanno che possono contare su di me e io su di loro”. Suor Jacinta svolge il proprio impegno nella casa per anziani del Centro Padre Nostro, dove sono accolte 80 persone. Tante le attività insieme: gite, pranzi fuori porta, lavori in ceramica, danza, preghiere ed esperienze di condivisione. Nel Centro si occupa anche di recupero scolastico per bimbi delle scuole elementari e per ragazzi delle superiori, aiutandoli in particolare nell’insegnamento dell’inglese. Poi, nella casa-museo di don Pino Puglisi accoglie tanti visitatori cui racconta la vita del beato. Inoltre, è anche volontaria della parrocchia San Gaetano, dove insegna catechismo e canta nel coro.