Diocesi: Vicenza, morto don Giancarlo Allegri, nel 2014 era stato rapito da Boko Haram in Camerun

È mancato nella notte tra martedì e mercoledì il sacerdote vicentino don Gianantonio Allegri, dopo aver lottato contro una malattia incurabile. Nato a Schio (Vicenza) nel 1957, don Gianantonio fu uno dei tre religiosi rapiti in Camerun nel 2014 dai guerriglieri di Boko Haram e rilasciati dopo 52 giorni di prigionia. Rientrato a Vicenza dall’Africa, nel 2015 è stato nominato parroco di Santa Bertilla, che nel 2016 ha costituito l’unità pastorale Porta Ovest assieme alle parrocchie di San Carlo, San Giuseppe e San Lazzaro.
Nel 1986 don Allegri fu tra i promotori dell’appello firmato da 10.000 preti, religiose e laici di tutto il Trivenento, “Beati i costruttori di pace”, che radunò migliaia di giovani nelle storiche assemblee in Arena di Verona, con testimoni d’eccezione come don Tonino Bello, Rigobertá Menchú, David Maria Turoldo, mons. Luigi Bettazzi.
Dopo il sequestro in Camerun, don Gianantonio ha partecipato a numerosi incontri sulla pace e missioni, apprezzando profondamente le riforme di Papa Francesco, presentando il suo libro “Rapiti da Dio – due mesi prigionieri di Boko Haram”, pubblicato dalla Emi (Editrice missionaria italiana) con la prefazione del vescovo Bregantini.
“La situazione nel nord del Camerun è molto difficile – aveva recentemente dichiarato – e nell’area sono stati trovati anche dei campi di addestramento di Boko Haram”. Il missionario fidei donum aveva riferito della facilità con cui gli estremisti reclutano giovani camerunensi. “Molti bambini sono stati portati via con la forza oppure affidati dalle famiglie a Boko Haram con la promessa di denaro e di una vita migliore”.

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