Terremoto in Centro Italia: mons. Russo (Fabriano), “danneggiate 3mila chiese, riconosciuta la necessità di semplificare l’iter di ricostruzione”

“Gran parte delle ricognizioni sono state fatte da tempo e, come sappiamo, non parliamo di un unico terremoto ma di eventi tellurici che, a più riprese, hanno avuto effetti devastanti su un territorio diversificato. Se ci riferiamo agli edifici di culto, sono circa 3mila le chiese in totale danneggiate”. Lo dice al Sir mons. Stefano Russo, vescovo di Fabriano-Matelica e co-presidente dell’Osservatorio centrale per i beni culturali di interesse religioso di proprietà ecclesiastica. Le 26 diocesi, coinvolte dal sisma che ha colpito il Centro-Italia, hanno chiesto di accelerare l’iter per la ricostruzione dei luoghi di culto. Il presule ha partecipato all’audizione in Commissione Ambiente della Camera, in rappresentanza della Cei, dove si è discusso il provvedimento. “La necessità di semplificazione, chiesta con forza dalle diocesi interessate, ha visto un riconoscimento da parte dello Stato, che l’ha condivisa valutandola come realistica e da accogliere”, spiega il vescovo. Tracciando un bilancio sullo stato delle strutture, segnala che “alcune sono inagibili, altre lesionate in modo gravissimo”. “Parliamo di strutture di dimensioni differenti, disseminate spesso in piccoli centri storici collocati nelle montagne dell’Appennino centrale – afferma mons. Russo -. Non dimentichiamo, inoltre, che ci sono anche centinaia di edifici di proprietà ecclesiastica che hanno subito danni seri, come case canoniche, stabili per la pastorale, episcopi, archivi, musei, biblioteche”.

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