Industria: Istat, a giugno produzione in aumento. +0,5% su maggio e +1,7% su base annua

A giugno 2018 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dello 0,5% rispetto a maggio. Nella media del secondo trimestre il livello della produzione rimane invariato rispetto al trimestre precedente. È quanto comunica oggi l’Istat diffondendo i dati relativi alla “Produzione industriale” per il mese di giugno 2018. “La crescita congiunturale dell’indice destagionalizzato negli ultimi due mesi – si legge in una nota – permette di recuperare la flessione di aprile, con un livello che a giugno si attesta sullo stesso di marzo. In termini tendenziali si conferma l’espansione nei primi sei mesi dell’anno, il cui impulso tende tuttavia ad attenuarsi negli ultimi mesi”.
Stando ai dati diffusi, l’indice destagionalizzato mensile mostra una crescita congiunturale nei comparti dei beni strumentali (+1,4%) ed, in misura più contenuta, dei beni di consumo (+0,5%) e dei beni intermedi (+0,1%); una variazione negativa registra invece l’energia (-0,7%).
“Corretto per gli effetti di calendario, a giugno 2018 – spiega l’Istituto nazionale di statistica – l’indice è aumentato in termini tendenziali dell’1,7% (i giorni lavorativi sono stati 21 come a giugno 2017). Nella media dei primi sei mesi la produzione è cresciuta del 2,6% su base annua”.
“Gli indici corretti per gli effetti di calendario – prosegue la nota – registrano a giugno 2018 un’ampia crescita tendenziale per i beni strumentali (+5,4%); più contenuto è l’aumento per i beni di consumo (+1,2%) e per i beni intermedi (+0,4 %) mentre diminuisce il comparto dell’energia (-3,9%)”.
I settori di attività economica che registrano la maggiore crescita tendenziale sono l’attività estrattiva (+12,5%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+11,8%) e la fabbricazione di mezzi di trasporto (+7,1%). Le maggiori flessioni si registrano invece nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-8,6%), nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-6,5%) e nella industria del legno, della carta e stampa (-4,2%).

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