Aggiornamenti sociali: Morosini (Politecnico federale Zurigo), “Internet strumento politico”. Il caso del M5S, “partito digitale”

“Il ‘digitale’, inteso come fenomeno sociale (Internet, social media, smartphone, computer), è sempre più impiegato per la propaganda e la comunicazione. Questa pratica è ormai corrente per centinaia di partiti nel mondo, come mostrano gli esempi di politici da Trump a Salvini. Ma vi è un modo ancor più radicale del ricorso al digitale nella politica di cui l’esempio è dato dal Movimento 5 Stelle” (M5S), che “è l’unica organizzazione politica a fare un uso non solo propagandistico, ma anche strutturale del digitale. Questo partito, infatti, è nato ed esiste completamente nella sfera digitale, la sua macchina interna funziona attraverso strumenti digitali, non tutti i cittadini possono aderire al partito, ma solo gli user (utenti), ossia le persone abili nell’uso di computer e Internet. Ovviamente, le decisioni e le strategie sono for-mulate da persone reali, in luoghi reali ma conosciuti da pochi”. Lo afferma Marco Morosini, docente di Politiche della sostenibilità al Politecnico federale di Zurigo. Morosini è stato, dal 1992, ispiratore e ghostwriter del comico Beppe Grillo; in una lunga intervista che sarà pubblicata sulla rivista “Aggiornamenti sociali” (numero in uscita il 1° settembre), anticipata dal Sir, lo studioso affronta in particolare il tema del “digitalismo politico”.
“La caratteristica capitale e il vero patrimonio della dirigenza del M5S sono la proprietà e la gestione in segretezza dei server e dei big data, ossia di moltissime informazioni sugli utenti dei media del partito, sugli iscritti e sui suoi eletti. Per il M5S, quindi, il digitale, oltre che un mezzo di comunicazione con l’esterno, è soprattutto uno strumento di potere all’interno del partito”. Inoltre, “il digitale è circondato da una mitica aura di progresso presso gli aderenti: su di esso si fonda, infatti, non solo la macchina del partito, ma anche la sua ideologia. Chiamo ‘digitalismo politico’ questo insieme di mito e di programma. La sua visione è di emancipare politicamente l’umanità grazie alle tecnologie informatiche, invece che grazie a ideologie, filosofie e religioni. […] Insomma, mentre per altri il digitale è una tecnica al servizio del partito, con il M5S, è il partito a essere al servizio dell’utopia digitalista”.

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