Paraguay: vescovi su Lettera Papa abusi, “fermamente impegnati nella protezione dei minori e delle persone vulnerabili”

“Indignazione e dolore per qualsiasi caso di abuso”. “Vergogna quando questi crimini e peccati vengono commessi da cattolici e all’interno delle istituzioni della Chiesa, soprattutto da coloro che esercitano il ministero ordinato, da persone consacrate o da persone di fiducia”. Gratitudine a Dio “per la guida di Papa Francesco, che continuando il lavoro dei predecessori, con molta umiltà e fermezza, ha manifestato così chiaramente la sua posizione in relazione agli abusi nella sua recente Lettera al popolo di Dio”. Sono questi i sentimenti espressi dai vescovi del Paraguay, in una nota diffusa ieri dalla Conferenza episcopale paraguagia (Cep).
I vescovi prendono poi posizione attraverso sette punti, a partire dal fatto che “la Cep è fermamente impegnata nella protezione dei minori e delle persone vulnerabili”, come previsto dai Protocolli approvati dalla stessa Cep. In secondo luogo, si legge nella nota, “non tolleriamo abusi e gravi mancanze contro la morale”. I casi provati “saranno sanzionati in modo conforme al diritto canonico, senza escludere la dimissione dello stato clericale” per i sacerdoti. Si parla poi di “responsabile ed effettiva azione a favore delle vittime”, in casi “ben documentati e in seguito a processi conformi all’ordinamento ecclesiastico”.
In quarto luogo, i vescovi del Paraguay sottolineano che “i delitti devono essere denunciati di fronte alle autorità nazionali e che non si deve impedire alcuna forma di applicazione delle leggi nazionali”. Ancora, i vescovi si dicono sempre disposti “ad accogliere, ascoltare e aiutare tutti coloro che presentano in modo responsabile una denuncia di abuso. Ci impegniamo a collaborare nella ricerca della giustizia e dei rimedi possibili, nella riparazione del danno morale e nel processo di risarcimento”. Tali norme, si specifica nella nota, vengono già attualmente applicate, come nel caso di un sacerdote redentorista della diocesi di Encarnación; e continueranno ad essere applicate. Infine, la Cep precisa che “gli atti e le sentenze della giustizia nazionale sono totalmente indipendenti dalla Chiesa”, in quanto conformi, invece, alle leggi nazionali.
La nota si conclude con un invito a tutto il popolo a proseguire “nell’impegno di promuovere una cultura della vita, della protezione, della trasparenza, di un autentico rispetto e mutua attenzione”. E con un invito a tutti i credenti “a unirsi in preghiera per la sanzione di queste terribili ferite alla nostra società e alla nostra Chiesa. Chiediamo anche preghiere per noi, perché siamo pastori con capacità di discernimento e coraggio”.

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