Nave Diciotti: in arrivo 100 migranti questa sera a Mondo Migliore. Don Aldo Buonaiuto (Giovanni XXIII), “Italia unita grazie alla Chiesa cattolica”

(da Rocca di Papa) “L’Italia si è unita grazie alla Chiesa cattolica che ha fatto la sua parte, ma tutti gli italiani hanno a cuore queste persone”. Lo ha detto don Aldo Buonaiuto, membro dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, parlando questo pomeriggio davanti all’entrata del Centro di Mondo Migliore ai moltissimi giornalisti che con telecamere e macchine fotografiche sono assiepati fuori in attesa dell’arrivo in serata dei 100 migranti che grazie a una serrata trattativa tra la Cei e il Ministero dell’interno arriveranno qui per poi ripartire dopo pochi giorni per le diverse destinazioni gestite dalla Conferenza episcopale. “La disponibilità – racconta infatti don Buonaiuto – è arrivata da tutta Italia per portare questi nostri fratelli migranti nei luoghi dove inizieranno il loro percorso. Quindi questo di Mondo Migliore è solo un primo luogo per rasserenarsi, per iniziare la procedura. Poi inizia quel percorso di integrazione auspicato sempre dal Santo Padre e in cui la Chiesa italiana è impegnata in prima linea già da molti anni. Questo numero di 100 persone che arrivano, si aggiunge alle migliaia che già la Chiesa accoglie in questa situazione emergenziale”.

“È un’attività – spiega il rappresentante della Comunità Papa Giovanni XXIII – che si realizza grazie all’opera delle diocesi e dei tanti movimenti cattolici. C’è tutto il mondo cattolico che si è mobilitato, ma non da adesso. Potremo dire che è esemplare l’impegno dei cattolici, l’impegno della Chiesa per accogliere i migranti”. Di che cosa hanno bisogno ora i migranti che stanno arrivando da Messina? “Bisogna prima cosa evitare le polemiche”, risponde don Buonaiuto, “perché abbiamo trovato una soluzione importante di collaborazione tra lo Stato italiano e la Chiesa italiana, insieme ci preoccupiamo di accogliere nel migliore dei modi queste persone. Persone di cui la Chiesa si farà interamente carico. Sottolineiamo allora ciò che ci unisce e non ciò che ci divide”. Don Buonaiuto si rivolge poi anche a chi sul territorio di Rocca di Papa si preoccupa: “Gli direi di tranquillizzarsi perché staranno qui pochissimi giorni, quelli necessari appunto per avviare le procedure che servono per farli partire nei luoghi dove inizieranno il loro percorso. Sono sicuro che la maggior parte dei cittadini di Rocca di Papa si sentiranno di essere anche loro collaboratori e partecipi di questa solidarietà”.

 

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