Lettera Papa abusi: mons. Semeraro (Albano) al clero, “pentimento e conversione personale e comunitaria”

“La provocazione che ci giunge da Francesco c’induce a rileggere l’intera questione sotto due punti di vista. Il primo è quello della vergogna e del pentimento. L’altra prospettiva che il Papa ci apre è la domanda di conversione personale e comunitaria” Lo scrive il vescovo di Albano, mons. Marcello Semeraro, in una lettera rivolta al clero della diocesi a proposito della “Lettera al Popolo di Dio” del Papa, sul tema degli abusi “sessuali, di potere e di coscienza” compiuti “da un numero notevole di chierici e persone consacrate” su minori. Dopo aver ribadito l’importanza del “discernimento su noi stessi”, il presule ricorda che “Francesco ci chiede di lasciarci coinvolgere ‘nella trasformazione ecclesiale e sociale di cui tanto abbiamo bisogno’; di convertire lo sguardo ‘nella stessa direzione dove guarda il Signore’ e di ‘stare dove il Signore vuole che stiamo’, convertendo a Lui il nostro cuore”. Quindi, mons. Semeraro indica preghiera, conversione e digiuno come necessari per “risvegliare ‘la nostra coscienza, la nostra solidarietà e il nostro impegno per una cultura della protezione e del ‘mai più’ verso ogni tipo e forma di abuso’”. Il vescovo sottolinea poi che “l’abuso sul minore non sarà necessariamente di tipo sessuale”. “Il Papa richiama ad almeno altre due forme di ‘abuso’: di potere e di coscienza! E, d’altra parte – spiega il presule -, ‘abusare’ vuol dire usare in forma deviata e malsana il proprio sapere, la propria competenza, la propria autorità, la propria posizione nella comunità, il proprio personale ascendente”. Fatti che possono ricadere non solo sul ‘minore’, “intenso solamente quanto all’età”, bensì anche “sull’adulto vulnerabile”.

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