Lettera Papa abusi: mons. Semeraro (Albano) al clero, “c’è rapporto tra carenza di formazione permanente e immaturità umana di un sacerdote”

“Il panorama è davvero desolante. Esiste un indubbio e diretto rapporto tra carenza di formazione permanente – anche nel campo dell’affettività-sessualità – e immaturità umana di un sacerdote e di una persona consacrata: un’immaturità che è sempre a rischio di deviare in forme particolarmente gravi”. Lo scrive il vescovo di Albano, mons. Marcello Semeraro, in una lettera rivolta al clero della diocesi a proposito della “Lettera al Popolo di Dio” del Papa, sul tema degli abusi “sessuali, di potere e di coscienza” compiuti “da un numero notevole di chierici e persone consacrate” su minori. Dopo aver ribadito “l’importanza della formazione permanente”, il presule cita padre Amedeo Cencini secondo cui sacerdozio e vita consacrata sono a rischio quando “i valori che dovrebbero essere al centro dell’identità della persona restano esterni e non cambiano il cuore”. “Essere preti e guide di comunità in un ‘mondo che cambia’ comporta, dunque, iniziative di formazione e attenzioni diverse anche rispetto al recente passato – spiega mons. Semeraro -. In tutti questi anni non sono mancate e sempre ho cercato di accompagnarle – le iniziative – con riflessioni e incoraggiamenti appropriati. Oggi, però, è necessaria una marcia in più. Anzi, occorre cambiare il passo”. Ai sacerdoti il vescovo chiede di “avviare personalmente una riflessione a partire da queste pagine”, mentre ai vicari territoriali “uno studio supplementare in modo da potervi dedicare la prima riunione in calendario per il mese di ottobre”. “Saranno loro a predisporre lo studio nelle riunioni mensili del proprio Vicariato per poi riflettere nei Consigli episcopale, presbiterale e pastorali”.

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