Giovanni Paolo I: mons. Tisi (Trento), “la sua umiltà figlia dello stupore e della meraviglia davanti alla vita”

“L’umiltà di Giovanni Paolo I, come quella di Maria di Nazareth, è figlia dello stupore e della meraviglia davanti alla vita; partecipazione all’incanto di Dio che guarda l’uomo e la creazione e vi vede bontà e bellezza”. Lo ha detto ieri l’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi, in occasione della commemorazione dei 40 anni dall’elezione a Papa di Albino Luciani. Il presule ha celebrato la messa a Canale d’Agordo, paese natale di Giovanni Paolo I, che ha “frequentato la Parola di Gesù raccontandola con linguaggio nuovo, concreto, immediato”. “Ma soprattutto è vissuto all’ombra di questa Parola”. Tisi ha esaltato l’umiltà di papa Luciani, intesa come “habitat naturale di Dio”. Presentandola come “stupore”, il presule ha ricordato il libro “Illustrissimi” che “raccoglie le lettere che l’allora patriarca di Venezia scrisse per la rivista “Messaggero di Sant’Antonio” dal 1971 al 1975, indirizzandole a grandi personaggi del passato”. “Questo percepirsi amati in modo radicale, partecipi di un disegno stupendo di misericordia, permette all’umile, come ci ricorda la vergine di Nazareth, di partire in fretta per riscattare chi è stato ferito; di liberare in noi la gratitudine nei confronti della vita, degli altri; di riaprire varchi di speranza lì dove si sperimenta la caduta e il fallimento – ha spiegato l’arcivescovo -. Lo stupore dell’umile, allora, non è fine a se stesso, si concretizza nel dono e nel servizio”.

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