Lettera Papa su abusi: p. Sosa (Gesuiti) a tutta la Compagnia, “andare al di là della stessa tolleranza zero”

In seguito alla Lettera di Papa Francesco a tutto il Popolo di Dio sul tema degli abusi verso i minori nella Chiesa è intervenuto ieri con un messaggio, in lingua spagnola, a tutta la Compagnia di Gesù il preposito generale dei gesuiti, il venezuelano padre Arturo Sosa Abascal. Il messaggio inizia con l’ammissione, “con dolore e vergogna”, che anche membri della Compagnia di Gesù sono stati autori di abusi sessuali. E prosegue affermando che il contenuto della Lettera del Papa “conferma il mandato della trentaseiesima Congregazione generale a continuare a lavorare, a tutti i livelli della Compagnia di Gesù, nella promozione di una cultura coerente per la protezione e la sicurezza dei minori e degli adulti in situazione di vulnerabilità. Oltre a confermare questo mandato, il Santo Padre, riconoscendo che sarà sempre poco quello che facciamo per chiedere perdono, ci invita ad andare più in là di quanto messo in atto in questi anni, più in là della stessa politica di ‘tolleranza zero’, dei protocolli di attenzione ai singoli casi, degli sforzi di riparazione e dei programmi di prevenzione”. Il Papa, aggiunge padre Sosa, “ci invita a guardare al futuro e ad approfondire la nostra comprensione delle cause delle ferite causate, a riconoscere la nostra responsabilità e omissione in esse e a trovare i mezzi per generare cambiamenti nelle strutture sociali che la provocano. Ci invita a una conversione personale, comunitaria e istituzionale, a custodire la nostra coerenza di vita e a mettere come bussola della nostra azione apostolica la generazione di una cultura, all’interno e all’esterno della Chiesa, capace di evitare che si ripetano situazioni di abuso”.

Prosegue il messaggio del padre generale: “La confusione, la rabbia, la sensazione di impotenza e la desolazione spirituale che questa situazione sta provocando in tanti membri del Popolo di Dio e in tante altre persone in tutto il mondo, richiedono un coraggioso rinnovamento della nostra fede, che apra lo spazio a ciò che sembra impossibile”. Padre Sosa, facendo riferimento ad alcuni atteggiamenti presenti negli Esercizi ignaziani di fronte alla desolazione spirituale, e in particolare alla preghiera e alla penitenza, rivolge infine un appello ai confratelli gesuiti: “Il nostro modo di procedere ci vincola in modo speciale al Santo Padre. Facciamo tutto il possibile per collaborare a sanare questa situazione che vive la Chiesa”.
Ai superiori e alle superiore e ai vari responsabili della Compagnia di Gesù, ai diversi livelli, la richiesta di “promuovere iniziative che rendano concreto, nella diversità di situazione e contesti nei quali viviamo, questo stile orante e penitenziale che apra le porte dei nostri cuori e i nostri impegni apostolici a forme creative che promuovano la cultura della protezione di minori e persone vulnerabili”.

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