Terremoto Centro Italia: omelia mons. Pompili (Rieti), “vale la pena restare se burocrazia non paralizza buona volontà”

“Vale la pena di restare o di tornare se ritroviamo lo ‘spirito’ di questa terra che è unica come i tanti piccoli centri dell’Appennino, abbandonati in nome di criteri solo economici e funzionali. Vale la pena di affrontare la ricostruzione privata e pubblica, se la burocrazia non paralizza lo ‘spirito’, cioè la buona volontà, dei singoli e delle istituzioni”. Lo ha detto oggi durante l’omelia mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti, in occasione della messa nell’anniversario del sisma del 2016, trasmessa in diretta da Amatrice su Rai Uno. “Vale la pena di vivere tra queste montagne se prevenzione e investimenti sulla viabilità rompono il cerchio dell’isolamento fisico – ha sottolineato -. Sì, ne vale la pena! Basta allargare lo sguardo oltre il presente, non vedere più solo macerie, ma gru! E questo grazie allo spirito di intelligenza, di responsabilità e di dedizione di tanti”. In un diario rinvenuto dopo il terremoto, ha proseguito, “si leggono queste tenere parole: ‘Domani sarà una grande giornata. Saremo in tanti ad Amatrice e ci sarà anche lui…gli piacerò ancora? Chissà se sarà ancora innamorato di me? Chissà. Domani lo saprò’. Chi ha scritto non è più in mezzo a noi. Ma la sua attesa del domani è vera. Domani, non oggi, sapremo se – al netto delle cose fatte e di quelle ancor più numerose da fare – avremo conservato lo spirito che ci fa dire, a dispetto della realtà: Sì, ne vale la pena!”.

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