Nave Diciotti: don Zappolini (Cnca), “intollerabile conquistare consenso sequestrando esseri umani e violando diritti fondamentali”

“La vicenda della nave Diociotti mostra in modo evidente la deriva a cui siamo arrivati: finito il tempo delle ideologie, si usano i corpi di esseri umani per conquistare il consenso e trattare con altri soggetti politici e istituzionali”, dichiara don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca). “Il governo ha, ovviamente, il diritto di chiedere una revisione del trattato di Dublino e del modo in cui l’Unione europea gestisce la questione migrazioni,” continua don Zappolini. “Ma questo non può avvenire sequestrando esseri umani – comprese, per parecchi giorni, persone minorenni – e violando diritti fondamentali degli esseri umani e norme essenziali degli ordinamenti giuridici internazionali. Ciò non è tollerabile”. “Il Cnca è impegnato da anni nell’accoglienza delle persone migranti”, conclude don Zappolini, “predispondendo anche interventi sperimentali come il progetto Terreferme, realizzato con Unicef Italia, che permette a tanti minorenni stranieri arrivati in Sicilia di godere di un’accoglienza in famiglie del Veneto e della Lombardia. Sappiamo, perciò, che se si costruiscono situazioni che garantiscono standard alti di servizio e prevedono un lavoro serio con le comunità locali, l’accoglienza delle persone straniere procede positivamente. E’ quando si soffia sul fuoco, fomentando rabbia e disprezzo, che i problemi esplodono”.

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