Don Giussani: Roux (Facoltà Teologia Lugano), “ha saputo far entrare i suoi ascoltatori all’interno delle Scritture”

(da Rimini) “Don Giussani ha riaperto la strada a un approccio alle Scritture da un punto di vista umano e intellettuale, non solo fideistico”. Lo ha detto René Roux, rettore della Facoltà di Teologia di Lugano, intervenendo oggi al convegno su “Luigi Giussani. Il percorso teologico e l’apertura ecumenica”, nell’ambito del Meeting di Rimini, organizzato da Comunione e liberazione. Dopo aver delineato l’impatto ecumenico del pensiero di Giussani, Roux ha affermato che “i fratelli ortodossi riscoprono in questo pensiero una via per riavvicinarsi al centro”. La Facoltà che guida ha organizzato nei mesi scorsi un convegno proprio su Giussani, in cui si è segnalata la capacità del fondatore di Cl di “fare unità sui diversi aspetti”: “Teologia non è qualcosa che si fa in modo diverso e separato da quello che è l’impegno della vita cristiana – ha aggiunto il rettore -. L’intero sistema confluisce in una dimensione unitaria dell’uomo. È ciò che rende creativo questo pensiero”. Poi, l’attenzione si è concentrata sull’esegesi di don Giussani e sulla sua capacità di “far entrare i suoi ascoltatori all’interno delle Scritture”. “Giussani ha raccolto l’ispirazione lanciata dall’allora arcivescovo di Milano Montini, che aveva recuperato il concetto di senso religioso depurandolo dalle problematiche moderniste: nel leggere le scritture ciò che conta è mettere in risalto il senso religioso dell’uomo che deve essere educato. Giussani si lascia ispirare da questa linea e la mette in pratica”.

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