Cultura: Pro Civitate Christiana, “prendersi cura è l’antidoto alla disumanità”

Prosegue “il viaggio nell’umano” della Pro Civitate Christiana, attraverso la ricerca degli antidoti al disumano, tracciando scenari possibili e individuando nuovi paradigmi e luoghi privilegiati di dialogo. Al 76° Corso di studi cristiani, in programma fino a domenica 26 agosto presso la Cittadella di Assisi, sul tema “L’umano alla prova”, sfida culturale del nostro tempo, domani pomeriggio interverrà la presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, Francesca Di Maolo, che dialogherà di “antidoti al disumano” con Luigi Russo, psicologo clinico e psicoterapeuta, e don Marco Pozza, cappellano del carcere “Due Palazzi” di Padova. Francesca Di Maolo, alla guida dell’Istituto Serafico per sordomuti e ciechi di Assisi, che dal 1871 si prende cura della persona nella sua totalità, si interrogherà sui limiti e le fragilità dell’umano. “Prendersi cura dei più fragili è la strada maestra che conduce a ritrovare il senso più profondo dell’uomo. La prima verità da accogliere è che l’uomo è fragile e una società che bandisce il limite è irragionevole e disumana”, dichiara Di Maola. La seconda fondamentale verità che si coglie accanto alle persone deboli è che l’uomo è relazione. “L’uomo è pienamente se stesso solo se è in relazione: con se stesso, con gli altri, con tutto il creato e con Dio – precisa -. Per questo è impossibile prendersi cura di una persona senza prendersi cura di coloro che lavorano per lei, che sono accanto a lei e dell’ambiente in cui vive. L’atto del prendersi cura deve essere necessariamente orientato verso il paradigma dell’ecologia integrale, in una logica nuova in cui tutto è davvero connesso e in relazione”. Perciò, conclude, un “gesto di cura, prima ancora che essere un atto tecnico è un atto umano”. Al Corso di studi partecipano, tra gli altri, i filosofi Salvatore Natoli e Laura Boella; la biblista Rosanna Virgili, il giornalista Francesco Comina, lo scrittore ed epistemologo Giuseppe O. Longo, il teologo e scrittore Brunetto Salvarani, mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. Conclude i lavori sabato 25 la lectio magistralis del fondatore della Comunità Ecumenica di Bose, Enzo Bianchi, con la lectio “Ecce Homo”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy