50° Medellín: si conclude oggi il convegno all’Università Javeriana su “Religione come fonte di sviluppo liberatore”

Si conclude oggi alla Pontificia Universita Javeriana di Bogotá il congresso internazionale “Religione come fonte di sviluppo liberatore 50 anni dopo la Conferenza di Medellín”, che ha preso il via lo scorso 21 agosto. Anamaria Bidegain, docente all’Università della Florida (Usa), nella conferenza di apertura ha evidenziato che “fin dagli anni ‘50 inizia il rinnovamento ecclesiale e intellettuale della Chiesa in America Latina, con il contributo di molti missionari europei, di tanti religiosi e anche preti-operai che interrogano la Chiesa affinché si comprendano le cause della povertà”. Si apre il punto di osservazione della Chiesa verso i margini delle periferie delle grandi metropoli latinoamericane. Va sottolineato “il contributo dei centri di analisi e ricerca promossi dai gesuiti in America Latina e la loro promozione del laicato impegnato nella giustizia sociale. Emerge una forte crescita dell’Azione cattolica in tutto il continente, con le esperienze della Gioventù operaia cristiana (Joc) in Brasile, fin dagli anni ‘60, e la Gioventù cattolica agraria in Cile, promossa dal vescovo di Talca Manuel Larrain. Tutto questo rinnovamento arriva alla conferenza del Celam a Medellín nel 1968.
Johannes Meier, dell’Universita di Mainz (Germania), ha approfondito il rapporto tra papa Paolo VI e dom Helder Camara e l’influsso di quest’ultimo sul Concilio Vaticano II: “Nel 1950 il futuro papa Montini conosce dom Helder Camara, primo segretario del Celam nel 1952. Camara porterà Paolo VI a conoscere le favelas di Rio”, ritenute “un insulto al creatore”. Montini vede questo scandalo della miseria delle favelas brasiliane, e ne scriverà direttamente nell’enciclica Populorum Progressio. Ha proseguito il teologo: “Durante il Concilio ho intervistato cardinale Suenens, che mi ha spiegato la forte influenza dei vescovi latinoamericani, che pure erano solo il 22% dei partecipanti”.
Il teologo colombiano Abilio Peña, membro della Commissione Interecclesiale “Justicia y paz” di Bogotá commenta: “La commemorazione dei cinquant’anni di Medellín e dell’opzione per i poveri prendono avvio qui alla Javeriana e a Quito, dove la fondazione Pueblo Indio rende omaggio a mons. Leonidas Proaño, vescovo degli indigeni a Riobamba e tra i partecipanti alla Conferenza latinoamericana del 1968”. Nella capitale dell’Ecuador è stato infatti presentato ieri, 22 agosto, il libro di mons. Proaño “La Chiesa e l’attuale trasformazione dell’America Latina – Contributo alle conclusioni di Medellín”. Le celebrazioni proseguiranno dopo il convegno della Javeriana con il Congresso promosso dal Celam a Medellín, da oggi a domenica. Le comunità di base di tutto il continente ricorderanno la Conferenza del 1968 sempre nella città colombiana il prossimo 28 agosto.

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