Papa Francesco: a legislatori cattolici, “siano anzitutto testimoni”. “Tragicamente aggravata la situazione dei cristiani e di altre minoranze religiose”

foto SIR/Marco Calvarese

Il politico cristiano: è chiamato anzitutto “a cercare con umiltà e coraggio di essere un testimone” proponendo “con competenza progetti di legge coerenti con la visione cristiana dell’uomo e della società”. Lo ha detto questa mattina Papa Francesco ricevendo in udienza i partecipanti al Meeting Internazionale promosso dall ’International Catholic Legislators Network , rete di parlamentari cattolici di tutto il mondo fondata nel 2010. Ricordando che il meeting di quest’anno è incentrato sulla libertà religiosa e di coscienza, riferisce Vatican news, il Pontefice si sofferma su un passaggio della dichiarazione “Dignitatis humanae”: non mancano regimi “i quali, anche se nelle loro costituzioni riconoscono la libertà del culto religioso, si sforzano di stornare i cittadini dalla professione della religione e di rendere assai difficile e pericolosa la vita alle comunità religiose”. Per Francesco oggi “si è tragicamente aggravata la situazione dei cristiani e di altre minoranze religiose in regioni attraversate dal fondamentalismo”; terre colpite dall’estendersi e dall’acutizzarsi di “posizioni intolleranti, aggressive e violente” che hanno provocato e tuttora alimentano “discriminazioni, vessazioni e vere e proprie persecuzioni che non sempre vengono adeguatamente perseguite dall’autorità costituita”. Due, secondo il Papa, le ideologie, “opposte ma ugualmente minacciose”, per la libertà religiosa e di coscienza: “il relativismo secolarista e il radicalismo religioso, in realtà – osserva il Pontefice – pseudo-religioso”. Il rischio è allora quello di “combattere l’estremismo e l’intolleranza con altrettanto estremismo e intolleranza, anche negli atteggiamenti e nelle parole”.

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