Crollo ponte a Genova e sisma in Molise: Natili Micheli (Cif), “superficialità e incuria manutenzione territori e manufatti”

“Gli eventi tragici, di cui siamo involontari testimoni, sono certamente diversi. Il ponte Morandi a Genova è opera umana e alla incuria umana è da demandare il suo crollo che ha stroncato la vita di 43 persone e ha determinato che tante altre, troppe, disperdessero il bene più grande che ha l’uomo oltre la vita: la speranza verso il futuro. Il secondo evento che ha funestato i caldi giorni dell’agosto ferragostano, è il terremoto che ha investito diverse Regioni dell’Italia, parla dell’anarchia cui è assoggettata la natura”. Così la presidente nazionale del Centro italiano femminile Renata Natili Micheli che aggiunge: “Eppure c’è un filo che li lega e che parla di superficialità, approssimazione, incuria nella manutenzione dei territori e dei manufatti, di affidamento allo stellone italiano che ci ha sempre soccorso nei momenti bui della nostra storia”. Ma oggi, prosegue, “non basta più e suonano dissonanti con il silenzio cui si accompagna il dolore, le minacce gridate contro possibili, e non ancora accertati, colpevoli; le parole che vogliono marcare la distanza e perciò i diversi gradi di responsabilità; i toni e le contraddittorie giustificazioni di volta in volta addotte. Il troppo dolore, invece, ha bisogno di decoro e per questo toglie parole e fiato”. “L’unico rumore che avremmo voluto sentire – conclude – è quello dei soccorritori che hanno scavato indefessamente raccogliendo brandelli di corpi e di macerie”.

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