50° Medellín: mons Tobón (arcivescovo), “diede collocazione al tema della povertà nella teologia e nella pastorale”

“Non si può disconoscere l’attualità di Medellín come spirito di rinnovamento della nostra Chiesa in America Latina, come lettura alla luce della fede degli avvenimenti e interpretazione dei segni dei tempi, come un approfondimento della Chiesa mistero di comunione e realtà in dialogo con il mondo, come un forte impulso pastorale e un grande impegno per raggiungere un’autentica e duratura promozione umana basata sulla giustizia”. Così mons. Ricardo Antonio Tobón Restrepo, arcivescovo di Medellín, alla vigilia del Congresso che, dal 23 al 26 agosto si terrà proprio nella metropoli colombiana per celebrare il cinquantesimo anniversario della seconda Conferenza generale dell’episcopato americano.
“Questo messaggio – prosegue mons. Tobón – fece in modo che la Chiesa latinoamericana si pensasse non come un’esatta riproduzione del modello ecclesiale europeo, ma come una versione del progetto di Gesù che, attraverso la guida dello Spirito, è fonte di grazia per il popolo che vive in caratteristiche e circostanze proprie del nostro continente”.
In tale contesto, mantengono ancora la loro validità temi come “l’attenzione ai segni dei tempi, l’evangelizzazione come processo integrale di cambiamento, la salvezza come esperienza di liberazione, le comunità cristiane di base, la trasformazione e l’integrazione del laicato, l’impegno per una società più giusta e solidale”.
L’arcivescovo sottolinea poi che “la Conferenza di Medellín ebbe il merito di dare una collocazione al tema della povertà nella teologia e nella pastorale. Richiamò l’attenzione sulla povertà ingiusta mettendo in evidenza come essa sia una delle situazioni più evidenti della realtà latinoamericana. Fece una lettura teologica di questa realtà e affermò che la miseria è un’ingiustizia che grida al cielo. Pertanto, la lotta contro l’ingiustizia sociale da parte dei cristiani appartiene all’essenza della fede. Medellín ha posto le basi per l’opzione preferenziale per i poveri, realizzata dalla Chiesa latinoamericana nella III Conferenza di Puebla”.

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