#SiamoQui: Corrado (direttore Sir), “il Papa chiede di rompere schemi e barriere che ci ingabbiano”

“È una Chiesa viva e giovane che rischia”. Così il direttore del Sir, Vincenzo Corrado, ha commentato la presenza dei 50mila giovani al Circo Massimo per l’incontro con Papa Francesco, intervenendo alla puntata di “A Sua Immagine” su Raiuno. Snocciolando i numeri dei partecipanti e ricordando che “40mila sono giunti a piedi a Roma e sono stati accolti nelle parrocchie”, il direttore del Sir ha sottolineato che “il peregrinare nei territori ha permesso di scoprire la storia dei luoghi visitati, ma anche la storia di grandi testimoni e di santi poco conosciuti ma che si sono spesi per il Vangelo in quelle zone”. “Ho avuto il piacere di accompagnare alcuni di questi ragazzi in un tratto della loro strada a Lecce – ha raccontato -. Il gruppo era composto da 350 giovani e 190 erano migranti, ospiti delle case di accoglienza distribuite nelle diocesi. Abbiamo animato una serata di discussione sulla convivialità. Vederli seduti ad ascoltare, a mettersi in gioco, a comunicare anche con il silenzio le loro storie e quello che hanno vissuto sulla loro pelle è stato molto edificante per tutti”. Poi, Corrado ha indicato il messaggio dei giovani presenti: “Noi ci siamo, abbiamo voglia di impegnarci, vogliamo essere una profezia di questo tempo. Il loro coraggio di mettersi in cammino e di esserci è la testimonianza migliore”. Nelle sue parole anche la sfida indicata dal Papa: “Francesco chiama i giovani a qualcosa di forte. Il vero senso della provocazione sta nelle sue parole. Il Papa chiede di rompere gli schemi, le barriere che ci ingabbiano. Ci invita spesso a fare cadere i muri. Gli schemi sono muri”. Infine, Corrado, richiamando una delle risposte del Papa ai ragazzi, ha ribadito una parola “incisiva” usata da Francesco: “rischio”. Quindi ha citato Paolo VI, che nel ‘74 diceva che “l’uomo di oggi ha più bisogno di testimoni che di maestri”.

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