Sale della comunità: Acec, a Venezia il 1° settembre la presentazione del libro “La sala del futuro” di Balzarotti e Fabris

Le tendenze, i principi, predisposizioni e attitudini per la ristrutturazione, l’adeguamento e la riapertura di una sala della comunità sono state raccontate nel volume “La Sala del Futuro. Linee guida per la rigenerazione delle Sale della Comunità” di Riccardo Balzarotti e Luca Fabris del Politecnico di Milano. Il volume verrà presentato, nell’ambito della 75ª Mostra del Cinema di Venezia, sabato 1° settembre, alle 15, presso Italian Pavilion Sala Tropicana Conferenze, all’Hotel Excelsior di Venezia Lido. “La sala di pubblico spettacolo sente l’esigenza di puntare su contenuti e servizi che vengano incontro a nuovi modelli di fruizione. L’inserimento di attività ‘socializzanti’ e un programma di contenuti culturali e di intrattenimento che va oltre la sola proiezione cinematografica sono le componenti su cui si profila la nuova Sala del Futuro”, si legge in una nota di Acec. Partendo da questi presupposti il dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano ha condotto una ricerca, fortemente voluta e commissionata da Acec SdC, il cui obiettivo è quello di indagare lo stato delle strutture che ospitano le sale cinematografiche e proporre progetti di riqualificazione, intesi come modello di riferimento cui la Sala della Comunità debba tendere. La direzione per la riqualificazione indicata da Fabris “nei casi studio presentati, punta alla massima innovazione tecnologica e alle più interessanti soluzioni architettoniche senza darci il limite di un budget definito”. L’indagine presenta quattro progetti architettonici pensati per altrettante Sale della Comunità, molto diverse tra loro (dal grande cinema-teatro, alla piccola sala polifunzionale) e scelte per raccontare la varietà tipologica della Sala del Futuro. “I progetti indagano non solo gli aspetti spaziali e tecnologici delle sale, ma propongono anche l’insediamento di funzioni innovative con particolare attenzione alla possibilità di dare vita a fenomeni di rigenerazione urbana, che favoriscano socialità, inclusione e promuovano sinergie sul territorio”.

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