Migranti: don De Robertis (Migrantes), “combattere cattiva accoglienza, numeri gestibili”

“Dobbiamo combattere la tanta e cattiva accoglienza che c’è in Italia e che offre alibi a qualcuno”. Lo ha detto il direttore generale della Fondazione Migrantes, don Gianni De Robertis, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei. “Queste persone – ha aggiunto don De Robertis – che non sono numeri esagerati spesso sono abbandonate a se stesse, non sanno dove andare, costretti in una situazione di irregolarità. Dobbiamo promuovere il buon incontro”. “Nei primi sei mesi del 2018 – ha aggiunto don De Robertis – sono arrivate sulle nostre coste 17mila persone. Numeri che di fronte alle dimensioni dell’Italia e dell’Europa sono assolutamente gestibili. Invece un problema di cui si parla pochissimo è l’aumento dell’emigrazione degli italiani all’estero. Un’emergenza in effetti c’è e non è in Italia o in Europa ma nel mondo perché il numero dei migranti forzati a causa di guerre e persecuzioni ha superato i 68 milioni di persone. Ma quasi tutte sono nei Paesi limitrofi di guerra come la Turchia, il Pakistan, l’Etiopia. Ci sono Paesi piccolissimi come il Libano e la Giordania che hanno un numero di profughi che equivale a un terzo della loro popolazione. C’è un’emergenza ma lambisce solo l’Europa. La vera emergenza resta all’interno del continente africano”.
“Se i nazionalismi diventano centrali – ha concluso don De Robertis – significa la fine dell’Europa. Un continente che è legato alla scoperta e la difesa dei diritti umani. Se c’è una cosa che ci fa essere fieri di essere europei è proprio la centralità dei diritti umani. Siamo diventati tante solitudini forse per questo c’è tanta tristezza nel nostro continente”.

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