40 rifugiati, accompagnati da alcuni operatori del Centro Astalli, hanno preso parte alla celebrazione presieduta da Papa Francesco che si è tenuta stamattina nella Basilica di San Pietro, per ricordare i 5 anni della sua visita a Lampedusa, l’8 luglio 2013. Sono uomini e donne arrivati in Italia, in fuga da guerre e persecuzioni, dopo aver affrontato un lungo viaggio attraverso il deserto e il mare in mano ai trafficanti. Tra loro due famiglie, una originaria della Costa d’Avorio, ospite del centro Pedro Arrupe, e l’altra della Nigeria, due ragazzi iracheni, ospiti del centro Il Faro, una donna dell’Eritrea inserita nel progetto delle Comunità di ospitalità, una mamma nigeriana con i suoi bambini e tre rifugiati testimoni dei progetti nelle scuole originari di Mali, Nigeria e Camerun. Nel corso della celebrazione eucaristica un’ospite egiziana copta ha letto un’intenzione di preghiera in arabo e una operatrice insieme a un ragazzo della Repubblica Democratica del Congo hanno partecipato all’offertorio. Alla fine della celebrazione il Papa ha salutato ciascuno dei presenti e scambiato alcune parole con tutti i rifugiati presenti. “Oggi il Papa ha rinnovato nella preghiera un tributo alle vittime dei naufragi, ai sopravvissuti e a chi li assiste – ricorda il Centro Astalli -. Ha invitato ad operare nei confronti dei migranti con solidarietà e misericordia. Un appello che speriamo scuota le coscienze intorpidite di molti, soprattutto di quei cristiani che ricoprono ruoli di responsabilità e hanno il potere di decidere della vita e del futuro di tanti migranti in pericolo o che chiedono accoglienza e integrazione in Europa”.