Economia: Istat, rallenta la crescita nell’area euro ma continua a calare la disoccupazione

Rallenta la crescita nell’area euro, ma continua a calare la disoccupazione. In Italia prosegue la fase di debolezza dell’attività manifatturiera, accompagnata dal calo degli ordinativi e delle esportazioni, più diffuso nell’area extra Ue. È quanto emerge dalla nota mensile sull’andamento dell’economia italiana, pubblicata oggi dall’Istat. Nel primo trimestre 2018 – afferma l’Istat – nell’area euro si è registrato un incremento congiunturale del Pil pari a +0,4%, dato trainato dalle componenti della domanda interna: i consumi finali e gli investimenti hanno contribuito alla crescita rispettivamente per 0,3 e 0,1 punti percentuali. Prosegue il trend positivo del mercato del lavoro. A maggio il tasso di disoccupazione è ulteriormente diminuito (8,4%, un decimo inferiore al mese precedente). Un indebolimento della crescita si è registrato a giugno, mese in cui l’indicatore anticipatore euro-Coin ha toccato il livello più basso da novembre 2016, influenzato sia dal peggioramento delle attese dei consumatori sia dall’indebolimento del ciclo industriale che risente del rallentamento nel commercio globale. Ad aprile, l’indice della produzione industriale italiana ha segnato una diminuzione (-1,2%), riprendendo la tendenza negativa di inizio anno.
Per quanto riguarda il settore “famiglie e mercato del lavoro”, l’Istat fa notare come nel primo trimestre, la spesa delle famiglie per consumi finali ha registrato un marcato aumento congiunturale (+0,8%), in forte accelerazione rispetto al trimestre precedente. La crescita del reddito disponibile delle famiglie consumatrici è stata moderata (+0,2%). Di conseguenza, la propensione al risparmio è diminuita attestandosi al 7,6% (0,5 punti percentuali in meno rispetto al trimestre precedente). Anche il potere di acquisto è diminuito (-0,2%).
I miglioramenti sul mercato del lavoro appaiono generalizzati: l’Istat sottolinea che a maggio è proseguito l’aumento del tasso di occupazione (+0,2% rispetto al mese precedente) trainato dalla ripresa della componente maschile (+0,3%) e dal costante incremento di quella femminile (+0,2%). In decisa ripresa si conferma l’inflazione: in giugno i prezzi al consumo registrano un incremento tendenziale dell’1,4%, il valore più elevato da maggio 2017. A giugno, infine, l’indice del clima di fiducia dei consumatori ha mostrato un significativo aumento, recuperando il forte calo registrato a maggio.

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