La Pira venerabile: card. Betori, “riconoscimento che colma tutti di gioia. Resta per Firenze un imprescindibile riferimento ideale”

“Questo riconoscimento colma tutti di gioia, in quanto sancisce di fronte a tutta la Chiesa universale quanto i fiorentini hanno riconosciuto nella persona del loro sindaco già nel corso della sua vita”. Così l’arcivescovo di Firenze, il card. Giuseppe Betori, commenta la decisione di Papa Francesco di promulgare il decreto con cui viene riconosciuto che Giorgio La Pira ha professato in modo eroico le virtù cristiane e d’ora in poi quindi la Chiesa lo proclama Venerabile e lo propone alla venerazione dei fedeli. Esprimendo “la gratitudine sua e di tutta la Chiesa fiorentina”, Betori sottolinea che in La Pira “abbiamo incontrato un cristiano vero, che in tutta la sua vita si è lasciato guidare solo dal Vangelo e da esso ha tratto alimento per un servizio esemplare alla città, all’Italia, al mondo intero”. “Ancorato a un pensiero illuminato dalla fede, egli – prosegue il cardinale – ha elaborato una visione coerente della persona umana e della società, che ha lasciato tracce indelebili nei principi fondamentali della Costituzione della nostra Repubblica. In questo orizzonte egli si è speso con impegno generoso nella vita sociale e politica, avendo a cuore soprattutto i poveri e la pace”. “Umile e dedito totalmente al bene degli altri”, evidenzia l’arcivescovo, “si alimentava ogni giorno con una intensa preghiera, fondandosi sulla parola di Dio, ed è stato capace di indicare orizzonti nuovi nelle tormentate vicende della storia, aperto a una visione escatologica che ne nutriva la speranza e orientava tutto alla presenza in essa di Cristo risorto”. Per Betori, “La Pira resta per Firenze un imprescindibile riferimento ideale e un richiamo esigente alla sua missione di ‘città posta sul monte’, come egli amava ripetere”. “Espressione alta di vita laicale, La Pira rifulge anche per fedeltà senza incertezze alla Chiesa e ai suoi pastori”, conclude l’arcivescovo rilevando che “dalla Chiesa ci viene ora proposto come figura esemplare a cui ispirarsi e a cui rivolgersi. Tutti siamo esortati nelle nostre necessità a ricorrere nella preghiera a questa intercessione”.

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