Ucraina: l’arcivescovo Shevchuk ieri da Papa Francesco. “Accusa di uniatismo rivolto alla Chiesa greco-cattolico ucraina è assolutamente immotivata”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

L’arcivescovo maggiore di Kiev e capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sviatoslav Shevchuk, ha incontrato ieri mattina Papa Francesco. L’incontro si è svolto nella Domus Sanctae Marthae su “iniziativa e richiesta dell’arcivescovo maggiore”.
Le relazioni tra le Chiese in Ucraina, le trattative in corso tra le Chiese ortodosse e il Patriarcato di Costantinopoli, l’uniatismo. Questi alcuni dei temi affrontati durante l’incontro, secondo quanto si legge in un comunicato diffuso oggi dal Segretariato dell’arcivescovo maggiore.
Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk ha dedicato una particolare attenzione alle relazioni della Chiesa greco-cattolica ucraina con le altre Chiese e ha illustrato al Santo Padre i numerosi “fatti scandalosi della strumentalizzazione dei Sacramenti, in particolare, del Sacramento del Battesimo, per umiliare o negare l’identità cristiana dei fedeli di alcune confessioni”.
Shevchuk ha di nuovo presentato al Santo Padre la posizione della Chiesa ucraina greco-cattolica riguardo i negoziati in corso tra le Chiese ortodosse e il Patriarcato di Costantinopoli volte “a sanare le divisioni e a riunire l’ortodossia ucraina”: “Apprezziamo gli sforzi per superare la divisione nella Chiesa ortodossa ucraina”, ha detto  Shevchuk  aggiungendo subito: “Allo stesso tempo, consideriamo tali processi l’affare interno della parte ortodossa, in nessun modo interferiamo in questo processo e non siamo coinvolti nella sua attuazione”.
Durante la conversazione, il Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina ha anche affrontato il tema del cosiddetto uniatismo. Egli ha ricordato che la Chiesa greco-cattolica ucraina già nel 1993 ha vissuto il processo di recezione della dichiarazione di Balamand e, di conseguenza, “respinge l’uniatismo come metodo per raggiungere l’unità nella Chiesa”. Pertanto – ha sottolineato Shevchuk – le accuse di uniatismo mosse contro la nostra Chiesa – a causa della sua attiva posizione ecumenica – non è altro che una manipolazione della verità oggettiva”.
“Da parte sua – si legge ancora nel comunicato –, Papa Francesco ha ringraziato la Chiesa greco-cattolica ucraina per il suo martirio, per il suo sviluppo dinamico e l’apertura ecumenica. Il Papa ha convenuto che qualsiasi accusa di uniatismo rivolto alla Chiesa greco-cattolico ucraina è assolutamente immotivata”.
Papa Francesco ha inoltre elogiato il fatto che la Chiesa ucraina greco-cattolica ha preso le distanze dal nazionalismo, e ha apprezzato la sua condanna dei fatti di xenofobia e razzismo. Il Santo Padre ha anche espresso la sua vicinanza al popolo ucraino che – come vittima di un’aggressione ingiusta – sta vivendo un momento doloroso della sua storia. Ha assicurato la sua preghiera e la sua memoria costante ed ha infine sostenuto l’idea della preparazione di un messaggio congiunto della Chiesa cattolica latina e la Chiesa greco-cattolica ucraina in Polonia e in Ucraina e la proclamazione di san Papa Giovanni Paolo II patrono della riconciliazione ucraino-polacca.

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