Parlamento Ue: dichiarazioni ministro Salvini sui rom, dibattito nell’emiciclo di Strasburgo

(Strasburgo) Com’era prevedibile, volano parole grossa nell’emiciclo dell’Europarlamento durante il dibattito in corso intitolato: “Recente dichiarazione del ministro dell’Interno italiano sui sinti e i rom e diritti delle minoranze nell’Ue”. Gli eurodeputati (numerosi gli interventi di quelli italiani) si dividono tra pro e contro le parole di Matteo Salvini; varie le denunce della situazione dei rom in Italia e in Europa; numerose le sottolineature circa il tema della sicurezza e della legalità così come quelle sul rispetto dei diritti delle minoranze.

Mara Bizzotto

“Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha ragione al 100% quando parla di sgombero dei campi rom illegali e di controllo e censimento di chi vive nei pochi campi rom autorizzati”, afferma ad esempio l’eurodeputata della Lega Mara Bizzotto. “Censimenti che sono stati fatti, male, anche da amministrazioni di sinistra come il Comune di Milano e la Regione Emilia Romagna senza che nessuno gridasse allo scandalo. Gli italiani vogliono sicurezza, rispetto delle leggi, giustizia: e questo è quello che noi e il ministro Salvini faremo”. Aggiunge: “Lo Stato ha il dovere di sapere chi vive nel proprio territorio e di controllare le zone a forte tasso di illegalità: gli italiani sono stanchi di vedere campi rom abusivi dove succede di tutto. I rom devono avere gli stessi diritti ma soprattutto gli stessi doveri degli italiani: devono rispettare le leggi, devono pagare le tasse, devono essere censiti, devono mandare i bambini a scuola, non a chiedere l’elemosina o a rubare”.
La deputata di Forza Italia Elisabetta Gardini parla invece di “strumentalizzazione del Parlamento Ue” per un dibattito tutto italiano.

Silvia Costa

Silvia Costa, del Partito democratico, parla dal canto suo di “schedatura su base etnica, vietata dalla nostra Costituzione ma anche dalla Carta dei diritti fondamentali Ue”. “L’intento punitivo emerge dalle parole di Salvini: ‘i rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa’. Frasi che non dovrebbero far parte del linguaggio di un esponente di governo di un Paese democratico”. Aggiunge: “Cosa diversa è invece il dossier statistico e anonimo, che evidentemente il ministro non conosceva, realizzato dall’Istat un anno fa con l’ufficio nazionale anti discriminazione razziale e l’Associazione dei comuni italiani, in collaborazione con il forum nazionale dei rom, finalizzato questo sì a monitorare e superare la presenza dei campi”. “In Europa i cittadini di origine rom e sinti sono circa 10 milioni, in Italia sono 180mila, 40mila dei quali – conclude Costa – vivono in emergenza abitativa in baraccopoli formali gestite dalle amministrazioni locali o informali. Una segregazione abitativa sofferta soprattutto dalla metà di loro, minori, per ripercussioni sulla salute psico-fisica e la scolarizzazione. Vogliamo invece che si vada verso il superamento dei campi concordato e con un patto reciproco, secondo la strategia europea del 2011 che ha stanziato risorse e prevede ulteriori finanziamenti specifici” per “un’inclusione attraverso istruzione, assistenza sanitaria, occupazione e politica abitativa”.

L’eurodeputata Barbara Spinelli (Gue, Sinistra unitaria europea), dichiara: “Nel preconizzare un censimento dei rom, il ministro Salvini ha detto che ‘quelli italiani purtroppo ce li dobbiamo tenere’, facendo capire che gli italiani non sono in fondo ben visti e che i non italiani rischiano l’espulsione: compresi i rumeni, che sono cittadini europei. Così ha trasformato il censimento in schedatura etnica, in ethnic profiling di scura memoria”. “È già avvenuto nel 2008, a opera di un altro ministro dell’interno della Lega, Roberto Maroni, e il governo italiano dovrebbe ricordare che la decisione di raccogliere dati in modo discriminatorio fu condannata e annullata dal tribunale civile di Roma nel 2012. Lo stesso accadde sulla questione della raccolta dati e degli esami dattiloscopici nel caso del governo francese, condannato dalla Corte di Strasburgo nel 2013. Dovrebbe ricordare anche che il trattamento dei dati personali che rivelino l’origine razziale o etnica è esplicitamente vietato dall’articolo 9 del Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali”.

Vera Jourova

La commissaria Vera Jourova, con delega alla giustizia, si dice “scioccata” dalle parole del ministro Salvini, “anche se – specifica – per ora si tratta solo di parole”. Parla dei rom come “vittime sacrificali” dell’odio e di discriminazioni, anche on line, contro le quali occorre agire.

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